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LOTITO: “Al Toro piace ZARATE? Anche a me piace la gioconda…”

TUTTOSPORT – Il presidente biancoceleste commenta le voci relative al possibile trasferimento dell’argentino: “Chi è interessato venga da noi e presenti un’offerta. In prestito? No”…

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RASSEGNA STAMPA – Nelle ultime ore in casa Lazio non si fa altro che parlare del futuro di Mauro Zarate: dopo l’esclusione per la gara contro la Fiorentina, sono tornate prepotenti le voci che lo accostano a club come Genoa e Torino. Ieri, il mister Laziale Vladimir Petkovic è stato chiaro: “E’ in buona forma fisica, io lo aspetto. Deve mostrarmi tutte le sue qualità, la porta rimane aperta, per lui come per tutti gli altri”. In un’intervista rilasciata a Tuttosport, anche il presidente Claudio Lotito fa il punto sull’argentino «Al Torino piace Zarate? Se è per questo, a me piace la Gioconda».

Non è certo l’unico, presidente Lotito. Ma c’è una piccola differenza. La Gioconda non è in vendita.
«Sì, ma allora mi viene in mente una canzone. Mi segue? Mi ascolta?».

Ci mancherebbe.
«Guardi, gliela canto pure: i sogni son desideriiii…».

Perché l’ingaggio di Zarate è di 4 milioni lordi all’anno?
«Gliela ricanto: i sogni son desideriiii…».

Zarate è seguito anche dal Genoa, non solo dal Torino.
«Io non li ho sentiti. Con me non si sono fatti vivi. Se poi il Toro lo vuole per davvero, ha solo da dirmelo».

Ancora un po di ore e potrà incontrare di nuovo Cairo.
«Lo vedrò allo stadio con piacere».

Anche lui, come lei, è arrabbiato con gli arbitri per gli errori di queste ultime partite.
«Io non sono arrabbiato».

Non è arrabbiato? Dopo quello che è successo a Firenze? Petkovic e Tare hanno duramente attaccato Bergonzi per la rete di Ljajic con Jovetic in fuorigioco, il gol buono di Mauri annullato, il fallo da rigore non dato per mani di Cuadrado…
«Ma io non sono arrabbiato. Lo sente il tono della mia voce? Sono allegro. La rabbia non ce l’ho io. La rabbia ce l’hanno i cani. I cani sono arrabbiati. Noi facciamo diversamente».

Perché, cosa fate voi della Lazio?
«Noi ci atteniamo scrupolosamente al rispetto delle regole».

Certo è che adesso si sfideranno due squadre che si sentono derubate.
«Io penso alla Lazio. E noi abbiamo un compito. Far bene gara dopo gara. Quanto al Torino: al Toro ci deve pensare Cairo, non io».

Punta alla salvezza, innanzi tutto.
«E’ matematico che si salverà! Il Toro ha una grande squadra, si salverà di sicuro, non ha nemmeno senso parlarne, datemi retta. Il Torino ha grossi valori tecnici, sono anche già venuti fuori».

Allora perché non si lancia in una previsione?
«Sul risultato? Ma per carità! Le previsioni le fanno i maghi, non io. E poi come si fa a fare delle previsioni sull’esito di una partita dopo i fatti di Firenze?».

Vede che è arrabbiato, presidente…
«No, non sono arrabbiato».

Comunque per voi Zarate ha ormai chiuso un ciclo, a gennaio sarà sul mercato, è scontato.
«Già in estate doveva andarsene, ma ha rifiutato più squadre, come il Galatasaray e il Marsiglia. Al momento giusto e nel rispetto delle regole, cioè a gennaio, quando si riaprirà il mercato, saremo disposti a parlare di mercato con Cairo o chiunque altro. Se il Toro vuole, ci faccia un’offerta per Zarate e la valuteremo».

Il Torino nei mesi scorsi ha seguito anche Floccari e Diakitè.
«Ribadisco. Vogliono un nostro giocatore? Vengano con i soldi, ci facciano una proposta e vedremo».

Per Zarate niente prestito con diritto di riscatto?
«No, nessun prestito. Valuteremo le offerte, ma non le richieste di prestito con diritto. Io poi so come vanno a finire ste cose. Si impegnano tutti per riscattare un giocatore, ma poi non mantengono la parola. La parola mia ha un valore. Quella degli altri… beh, ho molti dubbi. Già per cinque volte mi hanno preso un giocatore in prestito con la promessa di riscattarlo, ma poi non hanno rispettato l’impegno».

Senta, anche lei non esercitò il diritto di riscatto per Bianchi, quando lo aveva in prestito. Tra l’altro: ora se lo ritrova contro.
«Non lo riscattai solo perché non lo voleva Delio Rossi. Bianchi è un grande giocatore, ma l’allenatore aveva idee diverse e così lasciai perdere la possibilità di riscattare Rolando. Era un altro periodo. Adesso non funziona più così. Adesso decido io, adesso le scelte le prendo io. E comunque Bianchi è l’unico diritto di riscatto che non ho esercitato».

Zarate vi è costato 20 milioni di cartellino.
«No, 22. Con pagamento cash. Capisce che voglio dire? Cash».

Ma il giocatore si è svalutato, adesso. E ai margini della squadra, ha il contratto in scadenza nel 2014.
«Non la penso così. E di certo non mi metto a dire al telefono quanto vale Zarate. Siamo anche quotati in Borsa, non mi permetterei mai»

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