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LOVATI: “Vi spiego come abbiamo recuperato Radu…”
Il Responsabile Ortopedico della Lazio parla anche di Rocchi, Brocchi e Ederson…
LOVATI SU RADU E GLI INFORTUNATI IN CASA LAZIO – Intervistato da ‘lalaziosiamono.it’, il professor Stefano Lovati, Responsabile Ortopedico della Lazio, fa il punto sulla situazione degli infortunati in casa Lazio e commenta lo stato di forma di un suo ex “paziente”: Stefan Radu. Ecco le sue parole:
Su Stefan Radu
“Gran parte dello scorso campionato, Radu lo ha giocato a singhiozzo, perché aveva questo dolore che insorgeva, soprattutto dopo lo sforzo, nella parte posteriore del ginocchio. Nei mesi scorsi ne ho lette un po’ di tutti i colori, anche che questo dolore fosse derivato dall’intervento effettutato precedentemente allo stesso ginocchio (nel dicembre 2010 ndr), che però era andato a sistemare una lesione meniscale. Quell’intervento andò bene e lui tornò a giocare senza nessun problema al menisco e infatti il dolore in questa nuova circostanza si andava a localizzare nella zona post-laterale. Il giocatore avvertiva un dolore intermittente, quando si allenava andava benino, poi quando andava sotto sforzo avvertiva questa sofferenza nella zona posteriore del ginocchio e questo ci aveva fatto pensare a un dolore muscolare-tendineo. Abbiamo fatto tutta la fisioterapia possibile, manovre posturali, osteopatia e altro. Cause? Lui ha un atteggiamento di semi-flessione delle ginocchia, è una sua predisposizione meccanica, il che portava a un accorciamento della catena posteriore muscolare. In più, mesi prima (aprile 2011 ndr), aveva subìto una frattura delle vertebre, che forse poteva aver cambiato la postura e infatti dopo due mesi, il giocatore ha cominciato ad avvertire questo dolore al ginocchio. Lui, in estate, ha passato le vacanze in Romania, lì ha fatto fisioterapia e quando è tornato stava meglio ma non benissimo e allora l’ho sottoposto a un altro intervento al ginocchio. Durante questa operazione, non ho trovato grandi cose, ma comunque abbiamo sistemato diverse situazioni e infatti, dopo questo intervento, il ginocchio non ha più dato problemi”.
Sul metodo “innovativo” con il quale è stato curato il romeno
“Stefan, ha saltato la preparazione perché mentre il gruppo era ad Auronzo, lui era qui a lavorare in un centro di fisioterapia di nostra fiducia. E’ tornato in campo con una preparazione ancora non completa ed ha avvertito dei problemi muscolari: prima uno stiramento abbastanza importante e poi una contrattura. Allora ho deciso di puntare, in accordo con lo staff tecnico, a un lavoro innovativo di recupero muscolare. In termini pratici, il ragazzo era carente a livello meccanico, i suoi muscoli si erano dimenticati come contrarsi e anche dal punto di vista dell’equilibrio era piuttosto precario e sappiamo quanto l’equilibrio sia importante nel gesto atletico. Un muscolo deve sapere come contrarsi, sennò è come avere una Ferrari con 400 cavalli a disposizione, ma un problema al pistone non ci permette di andare a più di 60 km/h. Abbiamo svolto un lavoro innovativo e importante, insieme a un fisioterapista di livello europeo, Marco De Angelis, e devo dire che anche Stefan è stato davvero bravo. Infine abbiamo affidato il ragazzo ad Adriano Bianchini e Paolo Rongoni per il lavoro aerobico e atletico sul campo. Radu adesso si sente bene, siamo felici di quanto fatto. Ci tengo a dire che Radu non è mai stato sottoposto a infiltrazioni a livello intrarticolari, ho letto anche queste cose e sono bugie. Abbiamo portato avanti un lavoro innovativo e selettivo che, fino a questo momento, ci sta dando soddisfazioni. Certo, questo è stato un problema che mai era capitato ed è andato oltre le nostre aspettative. Adesso, però, la situazione si è evoluta bene e siamo felici noi e soprattutto Radu che è un coriaceo. Stefan non si è mai arreso allo stare fuori, si è impegnato tantissimo nel lavoro. Va dato merito al ragazzo che non si è mai tirato indietro, ha giocato anche in condizioni precarie, nelle quali altri avrebbero rinunciato a scendere in campo. Quindi un elogio va anche a lui. Ora incrociamo le dita e speriamo che continui così, anche se la sua è una situazione che va sempre monitorata con attenzione“.
Su Rocchi
“Il capitano si è infortunato, oggi, durante un esercizio in palestra. Ha subìto una frattura alla testa del quinto metacarpo della mano destra. E’ stato portato subito qui in Paideia e gli ho praticato una riduzione perché la frattura era leggermente scomposta. Nessun intervento, solo manovre di riduzione dall’esterno. Gli è stato applicato un gesso fino al gomito che dovrà portare per circa 25-30 giorni. La prossima settimana faremo altre radiografie, ma per rivederlo in campo credo che si dovrà aspettare circa un mese“.
Su Brocchi
“Brocchi ha subìto questo trauma piuttosto importante, in una zona di carico all’avanpiede con conseguente lesione parte dei legamenti e della capsula dei tendini. Inoltre c’era una frattura intraspongiosa, che non è una vera e propria frattuta, ma è comunque una sofferenza dell’osso. Noi abbiamo fatto di tutto, con condizioni di riposo prima e fisioterapia poi. Il giocatore si è consultato anche con il prof. Van Djik, un olandese che conosceva dai tempi del Milan, ma anche quel percorso fisioterapico non ha funzionato bene. Allora, poi, ci siamo consultati con il prof. Wohlfahrt che gli ha consigliato tre mesi di scarico e adesso sta bene e il ragazzo è contento di quanto fatto. Ma anche questa è stata una problematica subdola, perché parliamo di un trauma ad alta energia in una superficie di due centimetri quadrati e in quei due centimetri quadrati è successo qualcosa di importante. Per questo la tempistica è stata piuttosto lunga”.
Su Ederson
“Chi ha saltato la preparazione, ed è una cosa comune anche ad altre squadre, tende poi ad avere qualche problema a livello muscolare. Quindi lui, non avendo partecipato al lavoro estivo, è stato soggetto a qualche contrattura di troppo e infatti sta portando avanti anche un lavoro di potenziamento ed elasticizzazione dei muscoli degli arti inferiori. Poi, non solo nel calcio, ci sono elementi che sono più propensi di altri, proprio a livello di fibra muscolare, a sviluppare contratture”.
Sui tanti infortuni dello scorso anno e la situazione di oggi
“Sono annate, anche ieri Guidolin ha detto una cosa molto giusta e cioè che ci sono stagioni storte che cominciano male e si trascinano poi fino alla fine. Quest’anno, credo, siamo tra le squadre con meno infortunati, ma non siamo fenomeni adesso e non eravamo scarsi prima. Devo fare un plauso allo staff tecnico, Paolo Rongoni ha fatto un bel lavoro. Prima del ritiro, abbiamo personalizzato il lavoro giocatore per giocatore, abbiamo analizzato i problemi dello scorso anno, abbiamo cercato di individualizzare gli allenamenti per ogni giocatore e devo dire che quest’anno la preparazione è stata fatta molto bene e questa è alla base di una buona annata. Fortunatamente, senza avere grandi problemi, l’allenatore ha la possibilità di alternare giocatori e non spremerli, come accaduto lo scorso anno. Quindi, per il momento, siamo molto contenti per come stanno andando le cose”.
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