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Lulic: ” Essere alla Lazio per me è un sogno. A Milano per far risultato. I tifosi sono fantastici, devo fargli i complimenti”
Nel giorno del suo compleanno il bosniaco si è raccontato ai tifosi biancocelesti
Lulic: ” Essere alla Lazio per me è un sogno. A Milano per far risultato. I tifosi sono fantastici, devo fargli i complimenti”
Nel giorno del suo compleanno il bosniaco si è raccontato ai tifosi biancocelesti
Senad Lulic è l’autentica rivelazione della prima parte della stagione biancoceleste. Il bosniaco oggi ha compiuto 26 anni e nel giorno del suo compleanno ha risposto alle domande dei supporters biancocelesti provenienti dai profili ufficiali di Facebook e Twitter ai microfoni di Lazio Style Radio.
Ecco le sue parole:
Sul suo ruolo?
“Preferisco stare sulla mediana, penso di essere un giocatore più offensivo che difensivo. Nel calcio moderno però bisogna saper sia attaccare che difendere, dipende anche con quale modulo giochiamo e chi c’è davanti o dietro di te. Quando scendo in campo, con la Lazio o con la Nazionale, do sempre il massimo, sia se gioco da terzino sia se sulla fascia destra o sinistra”.
Le differenze tra il calcio italiano e quello svizzero?
“Il campionato Svizzero è diverso, ma non è così scarso come pensano tutti. Il campionato italiano è sicuramente un’altra cosa: ci sono grande squadre e grandi giocatori. Del calcio italiano mi ha stupito la tattica, qua si lavora ogni giorno su questo aspetto. Anche i giocatori sono più forti, soprattutto più furbi. In Italia, se stai vincendo 1 a 0, il più delle volte si mantiene questo risultato. E’ difficile per l’altra squadra ribaltare il risultato perché tatticamente sono troppo forti. Come contro l’Atalanta: abbiamo segnato l’1 a 0 e per loro è stato difficile acciuffare il pareggio”.
3 gol all’attivo?
“Segnare è un’emozione bellissima, però io dico sempre che l’importante non è che faccia gol io o un altro compagno, ma che vinca la squadra”.
Perche hai scelto la Lazio?
“Come già avevo detto il mio primo giorno in biancoceleste, per me era un sogno giocare qui in Italia, soprattutto con la Lazio. Quando giocavo in Svizzera, pensavo sempre che un giorno sarei voluto andare via per andare a giocare in un grande club ed in una grande città come Roma”.
Le ambizioni della Lazio in questa stagione?
“Non dico che vogliamo vincere lo Scudetto, però vogliamo sicuramente fare il massimo e conquistare punti, a fine stagione vedremo dove saremo. In Coppa Italia vedremo se passerà o meno il Milan. Tutto è ancora possibile: siamo in tre competizioni. Finora siamo tutti contenti”.
Più forte Klose o Dzeko, tuo compagno di nazionale?
“Klose è un grande giocatore che ha vinto quasi tutto. Dzeko è un attaccante giovane che può vincere anche lui. Però, adesso, ci sono pochi giocatori che hanno fatto quel che ha fatto Klose: quindi dico che il tedesco è più forte. Dzeko ha ancora tanti anni davanti a se, a fine carriera vedremo”.
A chi ti ispiri dei giocatori della Lazio?
“Sicuramente a quelli più vecchi, tipo Klose o Rocchi, ce ne sono tanti”.
I giovani più interessanti della Primavera che potrebbero arrivare in prima squadra?
“Cavanda c’era già, però ci sono sempre giocatori come Onazi e Zampa che si allenano con noi. E’ difficile, ma stanno facendo bene: quando abbiamo tempo guardiamo le partite della Primavera, se non sbaglio sono secondi. Stanno facendo un bel campionato”.
“Il figlio del vento” è uno dei tuoi soprannomi vista la facilità nella corsa
“Nel calcio si deve correre, ci sono naturalmente quei giocatori che corrono di meno e quelli che corrono di più”.
Ad Auronzo i tifosi hanno invaso il ritiro?
“Non me l’aspettavo un’accoglienza del genere. Quando sono arrivato a Roma, ho capito subito com’era il calcio italiano: ogni giorno se ne parla, che a volte si litiga per il pallone. Ad Auronzo avevo visto una folla enorme di tifosi, per noi giocatori è una cosa bellissima”.
Conosci il tormentone “Ai se eu te pego” di Michel Telò? Al tuo prossimo gol potresti ballare sulle note di questa canzone.
“La conosco. Però Diakité, in spogliatoio, si sta già allenando su questo balletto. Facciamo così: al prossimo gol facciamo ballare lui”.
Le tue impressioni sul derby?
“Ho visto com’è il derby qua a Roma, è bellissimo, soprattutto quando vinci. Non conosco un derby da sconfitto, per questo spero di non doverlo conoscere mai. Vincerlo al 93’ minuto è stato grandissimo, non ho parole. Bisogna stare in campo per capirlo”.
La tua sui tifosi?
“Sono grandissimi tifosi, non ho mai avuto problemi con loro. Ogni giorno ti aspettano fuori i cancelli di Formello per fare una foto o chiederti un autografo. Li ringrazio per quello che stanno facendo, soprattutto quando giochiamo fuori casa: vengono sempre. C’è veramente tanto affetto, devo fare i complimenti a tutti”.
La gara di San Siro di domenica?
“E’ una partita difficile, però noi andremo lì per fare risultato. Abbiamo vinto due partite di fila, ora avremo una settimana per prepararci alla prossima. Non vogliamo perdere”,
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