INTERVISTE
Martini: “La maglia della Lazio è come una seconda pelle, va difesa come una bandiera”
MARTINI INTERVISTA LAZIO- Gigi Martini, terzino campione d’Italia con la Lazio nel 1973/74, è intervenuto in un’intervista ai canali ufficiali del club. Andiamo a riportare le sue parole.
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Le parole di Gigi Martini in un’ intervista in cui si parla di Lazio
Martini sulla Lazio e la maglia celebrativa
“Grandissima emozione visitare Formello. L’ho visto per la prima volta e devo dire che e è eccezionale. Anche in questo credo che dovremmo essere i migliori in Italia. La maglia che rappresenta la vittoria ed è uguale a quella del 1975 è un’emozione fortissima. Io l’ho vista sui giornali e aspetto il debutto con quella maglia. Ci sarò anche io, per la prima volta verrò allo stadio per onorare la maglia. Di questo ringrazio la Lazio”.
Martini sulla maglia della Lazio
“Sono scaramantico. La maglia che indossi pesa moltissimo, è una seconda pelle. Devi esserci affezionato e difenderla come fosse la bandiera di un plotone che va in battaglia. La maglia è molto importante”.
Martini sulla Lazio del 1973/74
“Siamo presi anche come esempio di matti. Eravamo un gruppo particolare e irripetibile. Ho sempre detto che non fa testo, avremmo potuto vincere contro tutti e perdere contro l’ultima. Teniamola come esempio di lealtà e spirito combattivo, ma non cerchiamo di imitarla perché è impossibile”.
Martini sulle gare della “sua” Lazio
“Non abbiamo capito come avvenisse: fino a qualche minuto prima della partita ci guardavamo in cagnesco negli spogliatoi. Maestrelli passava dall’uno all’altro per cercare di palpare la tensione che nasceva ed era rivalità pura. Una volta che l’arbitro fischiava eravamo tutti per uno e uno per tutti. Ma non abbiamo mai capito perché”.
Martini sui compagni
“Il più scaramantico Pino Wilson. Ripeteva gli stessi gesti della volta prima, guardava anche chi veniva a trovarci in albergo e, se avevamo perso, non lo voleva più. Eravamo in tutto e per tutto agli eccessi.
Non era semplice avere scaramanzia anche sui vestiti, ma la giacca a quadri di Maestrelli ha fatto storia”.
Martini su Maestrelli e l’esultanza
“Tommaso aveva un autocontrollo speciale, faceva parte del suo esser un leader. Oltre all’autocontrollo ti trasmetteva sempre anche tranquillità e serenità, una forza in più qualche minuto della partita. Parlavi con lui, lo ascoltati e ti diceva di stare tranquilli, che avremmo vinto”.
Martini sulla visita a Formello
“Sono qui perché vorrei riunire in un libro quelli che oggi si chiamano post che io scrivo per ricordare la Lazio di allora. Ho avuto un discreto successo e in tanti mi chiedono di riunire in un libro queste mie interpretazioni. Lo voglio fare chiaramente per beneficienza, donando i ricavati al “Bambin Gesù” per i bambini che hanno questa brutta malattia. Ricordo quando io e Maestrelli andammo lì a portare le magliette col tricolore sul petto e Maestrelli donava tutti i mesi delle risorse economiche sue, visto che si festeggiano i cinquant’anni dello Scudetto in vari modi, vorrei farlo in questo modo. Sarebbe bellissimo se anche la Lazio attuale partecipasse a questo evento commovente”.
Maestrelli sui ricordi portati alle generazioni di oggi
“I ricordi mantengono viva e arricchiscono la passione per la Lazio. Incontro ragazzi che hanno 25-30 e mi dicono: “mio padre, mio nonno mi hanno detto…”. Che il padre racconti è normale, che il figlio la faccia sua è eccezionale e parli come parla il padre. Si commuova per quella squadra. Leggo commenti a quello che scrivo di ragazzi che si dicono commossi: hanno quella squadra dentro e questo è stato tramandato dal padre. Ed è un fatto non comune”.
Maestrelli sulla beneficienza
“Non c’è gioia più grande che fare beneficienza verso i bambini. L’ho fatto una volta con Maestrelli: loro ti vengono incontro e tu stai regalando loro la vita, una cosa indimenticabile”.
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