MAURI chiede aiuto a CONTE per uscire dall’incubo

RASSEGNA STAMPA SS LAZIO- Il dubbio. E’ questa la parola che potrebbe liberare Mauri e la Lazio. Un elemento che è sempre stato costante nel processo, così come nei tifosi presenti ieri mattina all’Hotel NH Vittorio Veneto che hanno esposto degli striscioni di protesta (“ATTENTI I CONTI SU MAURI E LA LAZIO FATELI BENE”). E’ tutto lì, nel dubbio che i difensori cercano di seminare nella Commissione. Palazzi dal canto suo si difende andando giù pesante con le richieste, quasi dimenticando la vicenda Conte dello scorso anno. Ma non si può non considerare quel caso, l’esordio del  principio in dubio pro reo con cui l’illecito del tecnico della Juve venne depennato. Grazie a questo prendono corpo le speranze di Mauri e della Lazio. Perchè il dubbio potrebbe far crollare il castello sapientemente costruito da Palazzi, oltre agli elementi presentati dalle difese. La non attendibilità di Gervasoni, che il Tnas giudica credibile ad intermittenza e il fatto che non fornisca mai elementi e circostanze precisi, essendo sempre a conoscenza dei fatti solo per sentito dire. Inoltre secondo Palazzi la combine di Lazio-Genoa sarebbe stata operativa dopo l’incontro avvenuto a Formello tra Mauri e Zamperini il 13 maggio  dopo mezzogiorno, mentre l’unica giocata vincente su quella partita, peraltro si parla di cifre basse, è stata registrata alle 11.45, quindi prima di questo presunto accordo. Per Palazzi Mauri elude la verità, ma Mauri diceva che la sim di Samantha Romano gli serviva per scommettere sul tennis. E in effetti è così:  il 13 maggio ha puntato su Wozniacki-Jankovic agli Internazionali d’Italia. E ha vinto. Da una certezza può scaturire un dubbio?