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MAURI: “BIGLIA giocatore di livello, KEITA ha qualità sopra la norma. Non è facile stare in tribuna, ma da capitano ho delle responsabilità…”
Il capitano biancoceleste prende la parola al termine dell’allenamento pomeridiano: “Ringrazio tutti i tifosi per il sostegno e spero di poter ripagare presto la loro fiducia”. Poi su FELIPE ANDERSON, ROZZI e CATALDI…
NOTIZIE SS LAZIO – In attesa di conoscere il proprio futuro, messo in bilico dallo scandalo del Calcioscommesse, Stefano MAURI, convinto della propria innocenza, cerca di non farsi trovare impreparato qualora le cose dovessero andare come sperato: il centrocampista brianzolo e capitano della LAZIO, si sta allenando da tempo con la squadra per non perdere lo smalto e il tenore fisico. Proprio al termine della seduta pomeridiana odierna, il giocatore si è intrattenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7. Ecco le sue parole:
Stefano è qui per esprimere il suo parere e non commentare qualcosa che è ancora in corso. Attualmente c’è un secondo grado in sospeso e siamo in attesa di un terzo…
“Sono da poco uscite le motivazioni della sentenza di 2° grado. Gli avvocati le stanno leggendo e stanno scrivendo le motivazioni del ricorso al Tnas. Saranno pronte in pochi giorni e verranno depositate, aspetteremo l’iter per la formazione del collegio arbitrale e per la sentenza di terzo grado. Siamo fiduciosi e spero di tornare il prima possibile ad aiutare i miei compagni. I miei avvocati stanno lavorando e siamo fiduciosi, spero ci siano i tempi tecnici per arrivare a una sentenza entro i primi di dicembre”.
Stai pensando ad un possibile risarcimento?
“Siamo concentrati a dimostrare la mia estraneità dei fatti, per le altre cose ci sarà tempo…”.
Come stai vivendo questo momento?
“Mi sono sempre allenato, tranne una ventina di giorni visto che i tempi per il terzo grado erano lunghi. Mi sono concesso una piccola vacanza ora ho riniziato una sorta di lavoro di preparazione. Io devo ringraziare tutti i tifosi che mi sono stati sempre vicini, fin da questa estate in estate”.
C’è stato un momento di rabbia?
“Rabbia ce n’è tanta. Non è sicuramente facile affrontare una situazione del genere, ma dall’altro canto ho dei doveri da assolvere: sono il capitano della squadra e devo dare serenità alla squadra, dando di me un’immagine serena e positiva. Ho dovuto scindere il campo da quello che succedeva fuori: quando varco i cancelli di Formello penso solo al mio lavoro, anzi a fare qualcosa in più perché sono il capitano. Vedere i miei compagni dalla tribuna e non potergli dare una mano non è facile. Però durante gli allenamenti devo dare una mano ai miei compagni ed essere un esempio. Non lo lascio trasparire ma finché non si chiuderà tutta la vicenda non sarà facile”.
Un commento sulla stagione dei tuoi compagni?
“Un’annata difficile. In alcune situazione ci è girato anche male, e prendevamo gol al primo tiro. Ma sicuramente non stiamo giocando come l’anno scorso scorso: siamo più contratti. La squadra soffre il fatto di dover vincere a tutti i costi, ci servirebbe qualche risultato positivo, anche giocando male. Dopo, con i risultati, sarà tutto più semplice”.
I tifosi non ti hanno mai abbandonato…
“Sì come ho detto prima li devo solo che ringraziare e spero di poter ripagare presto la loro fiducia”
Speriamo di rivederti festeggiare un’altra coppa a maggio…
“Speriamo anche prima di maggio”
Hai sempre detto di non sentirti ancora un ex giocatore…
“Allo stadio ci sono sempre stato per vedere i miei compagni, ma sedermi vicino a te (in riferimento al cronista della radio) per fare la cronaca non mi sembrava il caso visto che l’ultimo che lo ha fatto ha poi smesso di giocare da lì a poco (ride)”
Si tratta di Brocchi (sottolinea il cronista)…
“Sì, ieri l’ho sentito e gli facico i miei complimenti per la sua nuova avventura al Milan e per la vittoria nel derby degli Allievi. Un futuro da allenatore anche io? Al momento non ci penso, ma tra un anno le cose potrebbero cambiare, non lo so…”.
Hai avuto appoggio dal mondo-calcio?
“Qualche mio collega mi chiede a che punto è la situazione, niente di più”
Chi ti ha “sparato” in quella sfida contro l’Udinese?
“Per la prima volta nella mia carriera, anziché tirare di prima come faccio sempre, ho stoppato la palla, ho guardato il portiere ma ho perso il controllo della sfera e sono caduto”
Sui continui cambi di modulo
“Noi abbiamo un modulo che conosciamo bene e con il quale ci esprimiano bene.Detto questo, nel corso di una stagione a causa di infortuni o squalifiche ma anche in base alla condizione dei giocatori, il tecnico deve cambiare atteggiamento per permettere ai giocatori in campo di esprimere al massimo le proprie qualità. Certo, se si cambiano 6-7 giocatori a partita non è facile. Se si guardano le altre squadra ne cambiano al massimo un paio. Non è facile in questo momento peché non stanno arrivando i risultati e questo non permette di entrare in campo tranquilli, magari si tenta di fare la cosa più difficile e si cerca la vittoria a tutti i costi”.
Si è parlato di una Lazio alla deriva…
“No alla deriva no, assolutamente. Sicuramente non stiamo giocando come l’anno scorso, quando ce la giocavamo con tutti e siamo stati vicini alla Juventus e qualcuno parlava di Scudetto. Non è la nostra dimensione, ma non lo è anche questa. Nelle ultime due giornate ci sono stati dei miglioramenti, ora servono i risultati, poi arriverà anche il gioco”.
(Attraverso un sms, un tifoso chiede la maglia a Mauri)
“Per regalare le magliette bisogna parlare con Lotito prima (ride)”
Sul gol in rovesciata contro il Napoli
“E’ stato il gol più bello della mia carriera e lo riguardo spesso. Una rete che le televisioni si dimenticano spesso…”
Su Cataldi
“Ha delle grandissime qualità e può diventare un calciatore. Spero che continui così e che possa tornare da noi più forte di prima”
Su Felipe Anderson
“E’un buonissimo giocatore con grandi doti tecniche. Gli va dato solo il tempo di ambientarsi al calcio italiano. In Brasile si è abituati ad aspettare il pallone sui piedi e provare il dribbling, in Italia bisogna muoversi di più ma ha delle grandissime qualità tecniche e bisogna solo aspettarlo”
Molti accusano la Lazio di difendersi poco in campo…
“Non è che si può risolvere, noi in queste situazioni quando facciamo capannello attorno all’arbitro per esprimere le nostre motivazioni veniamo subito ammoniti. Altre volte non succede…più che altro è per non rischiare sanzioni. I tifosi hanno ragione: su questo punto di vista bisogna migliorare, senza protestare platealmente”
Mancano i big a questa squadra?
“Forse è esattamente il contrario: proprio perché qualcuno vuole prendere per mano la squadra rischia di strafare. E’ meglio puntare sul gioco corale. In questo momento di difficoltà è più importante il gruppo che non il singolo”.
Su Rozzi
“Gli farà molto bene questa esperienza all’estero, soprattutto in una squadra importante come il Real Madrid”
Su Biglia
“Per come l’ho visto durante gli allenamenti e in partita, è un grande giocatore e non a caso gioca titolare con l’Argentina. Come tanti stranieri ha bisogno di adattarsi, di tempo. Poi ha avuto anche due infortuni che lo hanno tenuto lontano dal campo ma secondo me è un grandissimo giocatore. Credo che nessuno possa dire che è un giocatore sopravvalutato: è un calciatore di livello e presto lo dimostrerà in campo”
Su Keita
“Già dal ritiro si vedeva che ha delle qualità sopra la norma. E’ un ragazzo molto giovane che va fatto crescere con calma. Adesso sta giocando ma in queste situazioni deve essere bravo l’allenatore a dosarlo. Non credo che, con le sue qualità, abbia il rischio di bruciarsi ma è destinato a diventare un calciatore importante'”
Sui capelli di Cavanda e di Radu
“Con Cavanda ne parlo tutti i giorni ma non ne vuole sapere di tagliarli. La magia dei capelli di Radu? L’ho notata, ora glielo chiederò…”
Su Perea
“Va fatto crescere anche lui. Questi giovani sono di buona prospettiva che fatti crescere più avanti torneranno utili”.
Perchè in Italia ci si mette tanto a lanciare un giovane?
“Perché ci sono tantissime pressioni, specialmente in una piazza come Roma. Altrove, se un giovane sbaglia 2-3 partite continuano a farlo giocare. Bisogna avere la giusta misura: se uno fa un buona partita non è un fenomeno, così come se ne sbaglia una non è un brocco”.
In conclusione un messaggio ai sostenitori biancocelesti.
“Ringrazio tutti i tifosi e invito loro ad andare tutti allo stadio: sappiamo cosa possiamo dare quando sono tutti compatti ed abbiamo bisogno di loro”.
(Fine)
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