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MAZZARRI: “La sconfitta nel derby brucia ancora: spero ci dia la carica per vincere con la Lazio. Zanetti gioca? Domani vedrete”
Il tecnico nerazzurro prende la parola in conferenza stampa per presentare l’anticipo di domani sera contro la Lazio in programma alle 20.45 allo stadio ‘San Siro’…
NOTIZIE SS LAZIO- Dopo le parole in conferenza stampa di Edy Reja, che si è sfogato davanti ai giornalisti alla vigilia del match tra Inter e Lazio di domani sera, tocca al tecnico nerazzurro Walter Mazzarri presentare la sfida di ‘San Siro’ nella salta stampa del centro sportivo ‘Angelo Moratti’. Queste le dichiarazioni dell’allenatore dell’Inter:
Domani sarà una serata particolare anche per Zanetti. Come è riuscito a tenere la squadra concentrata?
“Lo ha fatto lui stesso, da grande leader qual è. Domani spero ci sia tutto lo stadio positivo, perché c’è questa grande festa che spero possa fare da stimolo e dare carica per superare l’ostacolo e svoltare dopo questa settimana”.
Difficile tenere fuori Zanetti dai titolari?
“Lo vedrete domani… Lui sa perché faccio le scelte, con lui ho un rapporto umano, ho sempre fatto scelte logiche per pensare di battere l’avversario. Anche domani sarà così e lui lo sa”.
Negli ultimi mesi la squadra ha fatto fatica in casa.
“La partita sbagliata è stata quella col Milan, prima avevamo ottenuto due vittorie in trasferta e un pari contro il Napoli. Ci brucia la sconfitta nel derby, il responsabile sono io. Spero domani si possa fare una partita diversa”.
Come mai quella squadra senza carattere nel derby?
“Non senza carattere, non ci siamo espressi come volevamo. Ci tenevamo tutti di più, era una partita importante ma l’abbiamo sbagliata. Spero ci dia carica per le ultime due partite, per far vedere che è stato un incidente di percorso”.
Non arrivare in Europa sarebbe un fallimento?
“Questo lo dico a fine anno, inutile ripetermi: il primo obiettivo è caricare la squadra al meglio per domani”.
Lei ha qualcosa da rimproverarsi o le critiche sono state eccessive?
“Se penso di avere sbagliato lo tengo per me, faccio tesoro degli errori fatti. Ogni allenatore parla con se stesso quando non vince le partite, mi accuso da solo quando non vinco, figuratevi se non lo avessi fatto dopo il Milan. Ma certe cose non le posso dire”.
Si sente penalizzato?
“Io mi sento tranquillo, ho dato il massimo per la causa. Il tempo che spendo per far rendere al meglio i miei giocatori è tutto, poi qualcosa si sbaglia. Ma sono sereno”.
Un rammarico che ha avuto è non essere riuscito a dare un’identità alla squadra con continuità?
“I bilanci si possono fare a termine mandato. Alla fine dell’anno farò notare tante cose, in corso d’opera non faccio considerazioni perché non abbiamo finito l’annata”.
Come ha accolto la protesta dei tifosi post-derby?
“I tifosi hanno sempre ragione, possono fare ciò che vogliono perché vivono delle emozioni del momento. La accetto, basta che sia l’emozione del momento. Fa parte del mio mestiere fare da parafulmine”.
Farebbe giocare Zanetti visto l’atteggiamento di alcuni nel derby?
“Vedrete domani, io non dico altro”
L’anno prossimo bisogna lavorare sulla testa dei giocatori o anche sul mercato per i nuovi moduli?
“Ora è presto per dire certe cose, se dipenderà da me terrò conto anche dell’organizzazione, non farò in modo che i giocatori facciano di testa loro. La testa ci vuole sempre, devo impostare il mio lavoro pensando che la squadra debba conoscere il modulo che ho in mente. Un mediano nuovo? Non entro nelle valutazioni dei giocatori, il perno davanti alla difesa ce l’abbiamo già. Il 4-3-3 in mediana è simile al 3-5-2, molte volte abbiamo giocato con due mezz’ali e un metodista. Quelli quindi ci sono già”.
Ha sentito Thohir? Come lo ha trovato?
“Fatti personali”.
Ausilio sostiene che l’Inter ripartirà da Mazzarri a prescindere dall’esito del campionato. Che effetto le fa?
“Io credo che una società valuta il lavoro in un altro modo. Sa come lavora un tecnico, come organizza la settimana, e va oltre l’emotività del momento. Io mi considero l’esponente massimo dei tifosi, quando le cose vanno male il primo a starci male sono io. Ma devo essere un professionista e scindere logica e sentimenti; chi deve valutare l’allenatore deve fare così”.
Il clima da ultimo giorno di scuola ha influenzato magari i più giovani della rosa?
“Nella storia del calcio moderno quante squadre fanno un anno con 8 in scadenza? Ogni cosa che dovessi dire poi la userebbero contro di me, meglio non parlare”.
Hernanes poteva fare qualcosa di più? Come vede il giocatore in allenamento?
“Il giocatore non si valuta da solo, bisogna valutare parametri oggettivi; non stava bene, quando lo abbiamo preso abbiamo ponderato il fatto che fosse un acquisto anche e soprattutto per l’anno nuovo. Ma ha reso bene, al punto da essere convocato in Nazionale, cosa non scontata. Anche perché l’ho schierato in un ruolo dove è contento, per me è stato un inserimento positivo”.
Quali sono le sue sensazioni per questa partita storica per l’addio di Zanetti?
“Zanetti è un pezzo di storia dell’Inter, commuove pensare di non vederlo più in campo. Già 10 anni fa, Zanetti era l’emblema dell’Inter; quando va via un pezzo importante del calcio l’emozione c’è. Ma non solo da parte degli interisti, penso sia un fatto di livello mondiale”.
Premettendo che la classifica è corta, domani pensa che sia la gara più importante della stagione?
“Non ho mai guardato la classifica, ho cercato di dare continuità pensando di vincerle tutte. Quest’annata ha avuto cose non venute come volevo, e su questo rifletterò. Avevamo fatto risultati importanti ma siamo ripiombati in un periodo difficile. Noi insieme alla società stiamo valutando il perchè di tutto questo, ovvio che man mano che si va verso la fine ci sono meno possibilità di rivincita e le partite pesano”.
Domani ci sarà una chance per Guarin?
“Ho ancora dei dubbi, ma penso che la squadra che ha sbagliato la gara col Milan è quella che stava facendo bene e merita una prova del riscatto dopo un match storto. A parte questo incidente di percorso c’era una striscia di risultati positivi”.
Questa pressione può tramutarsi in energia positiva?
“Lo spero, uno degli argomenti trattati è questo”.
Tornando alle parole di Ausilio, lui ha ricordato la prima stagione di Mancini. Lo considera un incoraggiamento per il futuro o erano periodi diversi?
“Credo nei rapporti personali, con Ausilio ci vivo e ci parlo tutti i giorni. Sa tutto della mia managerialità, come le persone che valutano con me il lavoro che faccio. Per me è tutto scontato, so cosa pensano i dirigenti: me lo dicono in faccia, poi se lo dicono ai giornali meglio per voi”.
Ma queste voci delle ultime settimane su nuovi tecnici danno fastidio?
“Chiedo l’essenza della settimana per venire da voi; non voglio perdere ore da sottrarre ai giocatori. Poi non credo di essere un pivellino, conosco come funziona in Italia, come posso pensare a questo? Sono energie inutili…”
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