MIHAJLOVIC sfida la “sua” LAZIO con un obiettivo chiaro in mente: vincere è la parola d’ordine

L’ALTRA PANCHINA – In occasione della diciassettesima giornata di campionato, stagione 2014-15, torna la rubrica di Lazionews.eu dedicata all’allenatore avversario. Il racconto di carriera, peculiarità tattiche, curiosità e precedenti con la LAZIO. Lunedì sera all’Olimpico si giocherà Lazio-Sampdoria. Le due squadre al momento dividono la terza piazza con il Napoli, ed entrambe vogliono fare bottino pieno per guadagnare punti fondamentali nella volata Champions. I blucerchiati sono guidati da un ex calciatore biancoceleste e idolo dei tifosi laziali: Sinisa Mihajlovic.

LA CARRIERA – Sinisa Mihajlovic nasce il 20 febbraio 1969 a Vukovar. La sua lunga carriera da calciatore è inziata nel 1988 con il Vojvodina nel campionato della ex Jugoslavia, ma il primo di una lunga serie di importanti successi è arrivato nel 1991 con la vittoria della Coppa dei Campioni alla Stella Rossa. Nel 1992 viene portato in Italia dalla Roma e due anni dopo, complice il trasferimento alla Sampdoria, comincia ad affermarsi ad alti livelli. Difensore centrale con una caratteristica speciale: tuttora detiene il record di gol segnati su punizione ed il suo modo di calciare è stato studiato addirittura dall’università di Belgrado. Grazie a queste qualità, nel 1998 Cragnotti ha messo gli occhi su di lui e lo ha portato in biancoceleste, dove ha siglato il primo gol in Champions della storia del club. A Roma ha vinto uno Scudetto, una storica Supercoppa Europea, l’ultima edizione della Coppa delle Coppe e altri trofei. Dopo 6 anni di sudore e attaccamento alla maglia laziale è passato all’Inter, dove ha trionfato in diverse competizioni ed ha salutato il calcio giocato. Da calciatore vanta 63 presenze in Nazionale, divise tra Repubblica Federale jugoslava, Jugoslavia ed infine Serbia e Montenegro.
La sua carriera da tecnico è iniziata nel 2006 proprio nella Milano nerazzurra, dove per due stagioni ha fatto da spalla a un altro grande ex della Lazio, Roberto Mancini. Tra il 2009 ed il 2012 è stato l’allenatore di Bologna, Catania e Fiorentina. Successivamente è stato ingaggiato come ct della Serbia, ma dopo aver mancato la qualificazione ai Mondiali, il 20 novembre 2013 è stato esonerato. Lo stesso giorno è stato annunciato dalla Sampdoria ed al suo esordio ha incontrato proprio la Lazio in una partita terminata 1-1. Al momento è legato al club ligure con un contratto fino al 2015.

LA TATTICA – I moduli preferiti da Mihajlovic sono il 4-3-3 e il 4-2-3-1, ma la sua caratteristica principale risiede nel modo in cui vengono studiati i movimenti di gioco, infatti il tecnico si avvale dell’aiuto di un collaboratore tattico. Le posizioni dei centrocampisti non sono mai fisse, ma nel corso di una gara si possono osservare diverse rotazioni. In questa stagione, finora una delle migliori da allenatore, il serbo ha prediletto il tridente d’attacco, ma la partenza di Gabbiadini, uno dei punti di forza della sua Samp, lo costringerà a cambiare lo schieramento proprio a partire dalla sfida di lunedì. All’Olimpico, Soriano dovrebbe orbitare alle spalle della coppia d’attacco composta da Okaka ed Eder, che saranno il terminale offensivo di un 4-3-1-2.

I PRECEDENTI – Da quando è allenatore, Mihajlovic si è incrociato con la Lazio per 7 volte e il suo score personale è decisamente negativo. Il tecnico può vantare soltanto 1 vittoria, risalente alla stagione 2009-2010, a fronte di 5 sconfitte e 1 pareggio. L’ultima sfida con i biancocelesti è quella dello scorso 4 aprile, quando i capitolini hanno vinto per 2-0 all’Olimpico contro la Sampdoria. Invece, pur non essendo numerosi, gli scontri con l’attuale tecnico laziale sorridono al serbo: su due partite giocate ha ottenuto due vittorie, entrambe per 1-0, nei Chievo-Fiorentina del campionato 2010-2011.

Gian Marco Torre