MONDIALI 2018. L’Islanda crolla sotto i colpi di Musa: la Nigeria vince 2 a 0, Argentina ancora in gioco

MONDIALI 2018 NIGERIA ISLANDA – Ci vuole poco per passare da rivelazione di un campionato mondiale a “delusione”: l’Islanda crolla incredibilmente contro la Nigeria in una partita che, se portata a casa, avrebbe potuto dare agli ‘azzurri del Nord’ la matematica qualificazione agli ottavi. Il match regala poche emozioni, almeno nel primo tempo: la Nigeria tiene maggiormente il possesso palla ma senza arrivare pericolosamente dalle parti di Halldorsson. L’Islanda, dal canto suo, prova a ferire con la propria stella, Sigurdsson, ma in entrambe le occasioni il numero 10 azzurro non riesce a trovare la via del gol. Il match viene sbloccato ad inizio ripresa: è il minuto 49′ quando la Nigeria trova il vantaggio con un fulmineo contropiede. Moses parte veloce, poi serve un assist perfetto per Musa che controlla magistralmente di destro ed insacca con un tiro di controbalzo. Il gol del vantaggio galvanizza la formazione di mister Rohr e l’Islanda cala vertiginosamente, sia mentalmente che fisicamente: alla mezzora è sempre uno scatenato Musa a colpire prima una traversa e poi a siglare la rete del raddoppio. Nel finale la nazionale europea ha l’occasione per accorciare le distanze con un calcio di rigore non ravvisato dall’arbitro ma segnalato poi, correttamente dal VAR: sul dischetto si presenta Sigurdsson ma calcia incredibilmente alto. Finisce così 2 a 0 per la Nigeria che, da fanalino di coda del Girone D, balza al secondo posto solitario.

LA SITUAZIONE DEL GIRONE D – La sconfitta dell’Islanda rimette tutto in discussione nel Girone D: l’Argentina, con un piede e mezzo fuori dalla competizione dopo la partita di ieri contro la Croazia, torna a sperare nella qualificazione. Al comando rimane la Croazia, a quota 6 punti, seconda la Nigeria a 3, poi Argentina ed Islanda ad 1. Nel prossimo (e decisivo) turno si sfideranno Argentina-Nigeria e Croazia-Islanda: Messi e compagni vanno agli Ottavi se battono gli africani, ma devono sperare che gli ‘azzurri’ non facciano lo stesso con la nazionale di Modric.

Marco Barbaliscia