Murgia, dalla Primavera di Inzaghi all’estate di Auronzo: buona la prima con la Lazio di Pioli

LAZIONEWS.EU – Giovani promesse crescono in casa biancoceleste. La Lazio 2.0 di mister Pioli sta svolgendo una rivoluzione silenziosa, con un obiettivo ben preciso: liberarsi dagli ingaggi pesanti di alcuni calciatori ai margini del progetto tecnico per sfoltire così la rosa, su precisa richiesta del tecnico emiliano. In questo scenario spicca il ruolo di diversi giovani, convocati per il ritiro di Auronzo per sopperire all’iniziale assenza dei big, partiti con l’obiettivo di mettersi in mostra e tentare di guadagnare un posto in prima squadra. Tra i tanti Primavera chiamati è emerso il nome di Alessandro Murgia, centrocampista classe ’96, colonna portante della baby corazzata di Simone Inzaghi.

LE CARATTERISTICHE – Centrocampista completo, in grado di agire al meglio in entrambe le fasi di gioco, Murgia fa del palleggio una delle sue doti di maggior pregio. Ad un’eccelente tecnica abbina una buona dinamicità, supportata da grande grinta nei contrasti in mezzo il campo. Il calciatore classe ’96, vincitore di due Coppe Italia Primavera e una Supercoppa italiana di categoria, ha anche un discreto feeling con la porta avversaria: la scorsa stagione in 35 presenze è andato a segno 7 volte ed ha fornito un assist per i compagni. La forte personalità mostrata in campo gli ha permesso di prendere spesso per mano la squadra di Simone Inzaghi, della quale Murgia è stato uno dei protagonisti principali. Tutte queste caratteristiche hanno convinto Pioli a testarlo con la Lazio dei grandi: Alessandro ha risposto presente, accusando leggermente le fatiche del salto di categoria, ma facendosi trovare pronto e carico per la nuova sfida.

LE FATICHE DI AURONZO – “Mi vedo alla Biglia: so che è un paragone azzardato, ma cerco sempre di migliorarmi”, ha ammesso il giovane dopo pochi giorni ad Auronzo. E proprio in quel ruolo Pioli ha iniziato a provarlo, per tentare di individuare i suoi margini di crescita: nelle tre amichevoli svolte all’ombra delle tre cime di Lavaredo Murgia è sempre sceso in campo dal primo minuto nel ruolo di playmaker, a comporre il terzetto con Morrison e Oikonomidis. In queste occasioni ha risposto bene alle sollecitazioni, offrendo prove convincenti, condite da qualche sortita offensiva ben riuscita. Nella gara di spessore internazionale contro l’Anderlecht è partito dalla panchina, per lasciare spazio ai big biancocelesti, ma si è comunque ritagliato il suo spazio nel secondo tempo. Tracciando un bilancio della prima parte della preparazione laziale, si può tranquillamente affermare che Alessandro ha rappresentato una delle sorprese più liete, facendosi trovare pronto e determinato in ogni occasione, sempre con il sorriso sul volto.

IL FUTURO – La giovane età del centrocampista, 19 anni non ancora compiuti, fa sì che il futuro risulti luminoso. Appena terminato il primo ritiro con la Lazio, in stagione potrebbe rimanere in biancoceleste e fare la spola tra Primavera e prima squadra. La formazione di Inzaghi si appresta ad affrontare un importante ricambio generazionale e Murgia potrebbe essere scelto come fuori quota, per fare da chioccia con la sua esperienza ai ragazzi più giovani. Su di lui è emerso anche l’interesse di alcuni club di B, tra cui la Salernitana, che dopo aver abbandonato la pista Crecco (vicino al Pescara), potrebbe tentare la virata proprio su un altro giovane biancoceleste. Alessandro, ancora leggermente acerbo dal punto di vista fisico, ha buonissime prospettive davanti a sé, e il grande carisma che lo contraddistingue potrebbe rappresentare di fatto l’arma in più per emergere nel calcio che conta, magari proprio con la tanto amata Lazio.

Gian Marco Torre