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MUSLERA ricorda la LAZIO: “Il primo anno non andò bene, ma ho lavorato e sono cresciuto”
‘Castorino’, come veniva soprannominato dai tifosi biancocelesti, aggiunge: “Tutto serve, ho dato più importanza all’allenamento. Il migliore del mondo?…”
NOTIZIE SS LAZIO- E’ uno dei portieri più discussi della storia recente della Lazio. Dopo l’uscita di scena di un ‘mostro sacro’ come Angelo Peruzzi, Fernando Muslera arriva in biancoceleste nell’agosto del 2007 dall’Uruguay e gli inizi sono di quelli difficili: errori su errori, nel mezzo la cinquina rifilata dal Milan all’Olimpico. Il portiere della nazionale ‘celeste’, ora al Galatasaray di Mancini, ha lavorato sodo e si è guadagnato il favore dei tifosi, insieme a due trofei da protagonista (in finale di Coppa Italia parò due rigori e a Pechino contro l’Inter abbassò la saracinesca della porta laziale). Al portale turco Sporx.com, Muslera si racconta, ricordando anche i tempi all’ombra del Colosseo. “Nel calcio per arrivare bisogna lavorare sodo e fare sacrifici. Quando sono arrivato alla Lazio il primo anno non è andato bene. Ma tutto serve. Ho dato più importanza all’allenamento. Ero indietro e lavorando con il preparatore dei portieri della Lazio sono cresciuto. Poi col sostegno e l’affetto della mia famiglia, del Galatasaray e di Taffarel sono arrivato a questo punto. I sacrifici pagano. Mi piace guardare i migliori ed imparare da loro. Neuer al momento è il miglior portiere del mondo e merita i successi che sta raccogliendo”.
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