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‘My Way’, il video speciale della Lazio sul derby di Roma: le parole dei protagonisti
LAZIO SPECIALE DERBY ROMA VIDEO – È sempre derby di Roma. La Lazio ha pubblicato sui suoi profili social la presentazione di un nuovo video uscito sul sito ufficiale della società. La pellicola riguarda l’ultima grande stracittadina, vinta dai biancocelesti, che ha visto come protagonista la coreografia in Curva Nord raffigurante un’opera di William Shakespeare. Il tutto raccontato da Romagnoli, Cataldi, Pellegrini e Cancellieri.
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Lazio, il video speciale sul derby di Roma: le parole di Romagnoli, Cataldi, Pellegrini e Cancellieri
Alessio Romagnoli
“Vedi questo muro, questo popolo che ti accompagna e che fa coreografie sempre più belle di anno in anno. Il derby è il derby, anche se sono stato tanti anni fuori è una partita che chiunque sente in modo particolare, soprattutto per noi. Sono emozioni che nessuno può comprendere, perché sono difficili da spiegare. È il bello del derby di Roma, credo sia il derby più affascinante che ci sia”.
“Il bello del derby è anche il modo di provocare, ci sono provocazioni che sono sempre state fatte prima, durante e dopo il derby. Sono cose belle, che ci sono sempre state, sono cose scherzose. Uno poi deve avere la forza e la fortuna di farle, al momento giusto. La mia è stata più una risposta, un modo gentile e carino senza fare nulla di polemico. A me non è mai interessato fare polemica, ma il bello del derby è anche questo, fare sfottò, sono cose che vanno avanti da tanti anni”.
“C’è stato questo tocco di Felipe, Zac è stato molto sveglio a rubare sta palla e ad inserirsi. Io nel loro gol del pareggio annullato avevo la sensazione che uno di loro fosse in fuorigioco, non sapevo chi ma poi speravo. C’era un po’ questa sensazione che uno di loro potesse essere in fuorigioco, poi fortunatamente è stato così”.
“Siamo fortunati ad avere tanti ragazzi in squadra che arrivano dalla stessa città. Quasi tutti coetanei. Io cerco di sentire il derby di sentirlo il meno possibile”.
Danilo Cataldi
“Una bella scena in generale per Roma, perché è stata una cosa bellissima. E poi quando entri in campo e vedi quello che fa il tuo popolo è ancora di più. Io ne ho vissuti tanti, pochi dal campo, ma questo è stato uno dei più in simbiosi tra la squadra e la tifoseria”.
“Quello che poi ho visto dopo della coreografia sono andato a leggere, vai a cercare il perché e il motivo della coreografia. Questo è stato il derby d’attaccamento tra noi che siamo qui dentro e loro che rappresentano tutto quello che siamo fuori. È stato uno scambio equo”.
“Penso che noi dal campo ce lo godiamo poco, perché subiamo un po’ dalla pressione che si respira nel pre, fino al fischio finale sei concentrato su ciò che devi fare. È stato un derby stupendo”.
“Quando ha fatto gol Zac sono impazzito, ultimamente non sto più correndo molto alle esultanze perché poi non ce la faccio più, però in questa sono stato veramente liberato da tutto quello che era la partita. Poteva succedere una palla inattiva, un qualcosa che ti poteva mettere in difficoltà, per me il gol è stata una liberazione”.
“Mi sudano le mani, la vivo con ansia, io ho una paura positiva al derby. Anche se tutti dicono che è una partita da provinciale perché sono squadre che meriterebbero palcoscenici in Europa, ma quando giochi questa partita essere provinciali è bello, vincerla in maniera sporca è bello. Vorresti vincere in Europa, in campionato, ma questo è un titolo a parte, è stretto in questa città e sarà sempre così a prescindere dagli allenatori e dai giocatori che verranno”.
Luca Pellegrini
“Dal primo all’ultimo è una cosa che ci rende orgogliosi. Il messaggio della curva sembra aver racchiuso tutto ciò che abbiamo sentito noi per tutta la settimana. Questo senso di unione, di famiglia, di andare incontro ad una battaglia che poi sapevamo che potevamo risolverla noi”.
“Noi pochi, poi alla fine no perché allo stadio eravamo molti di più, però l’essenza del messaggio ci ha toccato tutti profondamente perché poi è stata la realtà, ciò che abbiamo vissuto quella settimana nel pre derby. C’è stata una botta di adrenalina che non sono riuscito a dormire fino alle 8 della mattina dopo (ride, ndr.). La sensazione era di poter fare affidamento uno sull’altro”.
“Anche per la classifica, per come ci siamo arrivati, per tutto l’hype che c’era intorno. È stato un susseguirsi di emozioni, un’altalena, una montagna russa di emozioni che è stato complicato controllare”.
“Per quanto mi riguarda la Lazio, il mister, noi come squadra, siamo stati dei signori e abbiamo fatto poi parlare il campo, questo ci ha premiato”.
“il gol è stato veramente un momento di sfogo, quando lasci andare tutta la tensione che potevi avere. Io ho iniziato a correre ancor prima che Mattia tirasse (ride, ndr.), mancava solo che facessi il suo stesso gesto praticamente. Ho ancora l’immagine, il frame nella testa di quel momento là. È stato bellissimo”.
“Credo sia giusto estrapolarsi da questi contesti, riusciamo ad avere una professionalità in campo perché le emozioni possono giocarti un brutto scherzo”.
Matteo Cancellieri
“Entri in campo, inizi a sentire lo stadio, gli spalti pieni, i tifosi nostri laziali che cantano. Un’atmosfera spettacolare, quasi non pensi a nulla. È una partita come le altre per la classifica, ma non per noi. Giocarla e viverla è un qualcosa di estremamente formativo ed emozionante. Da quando prendi il pullman vedi il traffico, la gente, nel momento non riesci ad avere un’idea chiara di cosa sta succedendo fuori dal campo. È stata una cosa spettacolare”.
“Anche prima di un derby è normale, è un sogno, un desiderio che magari lo trovi quasi inarrivabile, però segnare un gol al derby è un sogno di tutti quanti. Il ricordo più lucido che ho è che partiva Zac, era davanti al portiere, l’ha angolata e lì siamo schizzati. Ricordo che sono entrato in campo, non ricordo nemmeno con chi fossi, mi sono messo quasi a ballare in campo e a saltare. Al derby senti la pressione, devi essere bravo a gestirla, ti forma a livello caratteriale”.
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