INTERVISTE
Nainggolan: “Il derby di Roma è questione di vita o di morte”
DERBY NAINGGOLAN – Radja Nainggolan è intervenuto in live su Twitch a OCW Sport. Il centrocampista ha parlato delle stagioni vissute in Italia, in Serie A. Ecco le sue parole.
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Nainggolan sul derby di Roma
“L’ho giocato a Roma e lì è questione di vita o di morte, mentre a Milano è come una partita tra amici. A Roma la gente ti ricorda il derby anche per settimane dopo la partita, mentre a Milano il giorno dopo puoi uscire e fare un giro in centro”.
Il commento sulla Lazio di Immobile
“Immobile è un grandissimo attaccante anche se a me non piace. Io preferisco gli attaccanti che fanno giocare bene la squadra come Dzeko che è il più forte con cui ho giocato. Immobile però alla Lazio con Milinkovic e Luis Alberto è perfetto e può segnare 30 gol a stagione per altri 3 o 4 anni”.
L’Italia dopo l’Europeo
“Sono convinto che l’Italia andrà al Mondiale perché è una squadra che ha un cuore. Il belgio non ha vinto finora perché gli mancano gli attributi e forse anche un allenatore”.
Gli allenatori
“Quello che mi ha dato di più in carriera è stato Spalletti, con Pioli ho un ottimo rapporto e ancora lo sento. È stato il primo a credere in me e mi meraviglisa che solo stia lottando per lo Scudetto visto che è molto bravo. Con l’allernatore del Belgio non ho rapporto e non ho nemmeno il suo numero. Stavamo alla consegna della Scarpa d’Oro e non mi ha nemmeno salutato”.
Il passato tra Totti e Spalletti
“Difficile giudicare perché entrambi avevano ragione dal loro punto di vista. Francesco voleva decidere lui il suo finale di carriera e sarebbe stato anche giusto per quello che ha fatto alla Roma e per quello che faceva vedere in campo. Chiaro che giocare solo gli ultimi spezzoni di partita era per lui frustrante. Spalletti, invece, lo vedeva come l’uomo da far entrare per risolvere le partite e così è successo in alcune occasioni e qundi dal suo punto di vista aveva ragione anche lui”.
La Roma
“Chiaro che questa situazione della Roma fa stare male anche me che sono legato a questi colori. Ho parlato con diversi calciatori che sono stati allenati da Mourinho e mi hanno confermato che per vincere anche al portoghese servono i campioni. Tornerei a Roma anche adesso, ma rischierei di compromettere il legale che ho con i tifosi giallorossi”.
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