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NAZIONALE. Mancini: “Allenare l’Italia sarebbe un orgoglio, ma Malagò…”.
NAZIONALE CT INTERVISTA MANCINI – Sta vivendo una stagione da protagonista in Russia con il suo Zenit San Pietroburgo: Roberto Mancini, arrivato fino ai Quarti di finale di Europa League, ha avuto…
NAZIONALE CT INTERVISTA MANCINI – Sta vivendo una stagione da protagonista in Russia con il suo Zenit San Pietroburgo: Roberto Mancini, arrivato fino ai Quarti di finale di Europa League, ha avuto tante esperienze come allenatore di club, sia in Italia che all’estero ma ancora deve provare una Nazionale. La nostra Federazione, dopo il “no” incassato di Ancelotti, è ancora alla ricerca di un profilo d’esperienza al quale affidare questo oneroso incarico e Mancini rientra nella lista dei papabili per ricoprire il ruolo di ct. L’ex Lazio ha rilasciato quest’oggi un’intervista a ‘GR Parlamento’ nella quale ha avuto modo di parlare anche del suo futuro: queste le sue dichiarazioni.
MANCINI CT AZZURRO – “Io ct? Da San Pietroburgo è difficile essere al corrente di tutto: io non ho mai avuto contatti con la Federazione ma allenare la Nazionale sarebbe prestigioso, un orgoglio, perché l’Italia è una delle squadre più importanti del Mondo. Se un giorno dovesse arrivare la possibilità di sedere sulla panchina della Nazionale sarebbe una cosa bella ma al momento non c’è ancora stato niente. Se chiama Malagò? In Russia la linea è difficile da prendere (ride ndr). In realtà ci sono tanti allenatori bravi che possono allenare la Nazionale, la scelta non sarà facile”.
LO STATO DEL CALCIO ITALIANO – “Non vedere la Nazionale non sarà una bella cosa per noi, non sarà il solito Mondiale e la speranza è che la Nazionale torni a essere fra le prime al mondo. Essere indietro rispetto alle altre non è una cosa bellissima per noi che amiamo il calcio”.
IL FUTURO DELL’ITALIA – “Tutti vogliono fare progetti ma nessuno ha la pazienza di aspettare. Nel calcio quando perdi 3, 4, 5 partite di fila dà fastidio a tutti. Credo che in questo momento la Nazionale non abbia i campionissimi che ha sempre avuto ma che abbia lo stesso bravi giocatori e in Italia di bravi giocatori ne crescono e ne nascono. Bisogna avere pazienza ma nei settori giovanili delle squadre italiane ci sono dei giocatori che in futuro possono fare bene in Nazionale”.
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