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NEDVED: “Mi sento più juventino che laziale, ma alla Lazio voglio bene le auguro di arrivare terza”
L’ex centrocampista ceco si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a “Il Messaggero” parlando anche della sua esperienza in biancoceleste
NEDVED: “Mi sento più juventino che laziale, ma alla Lazio voglio bene le auguro di arrivare terza”
L’ex centrocampista ceco si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a “Il Messaggero” parlando anche della sua esperienza in biancoceleste
Un’altra parte importante della sua carriera è stata la Lazio. E’ vero che non sapeva che Cragnotti l’avesse ceduto alla Juventus?
«Alla Lazio voglio bene. Loro vogliono bene a me. Ho passato 5 anni bellissimi, incredibili. Gli auguro di arrivare terzi».
Si sentì tradito?
«Non la metterei così. C’era una situazione non piacevole per il presidente, fu costretto».
All’inizio è vero che non voleva andare alla Juve?
«Sì, rifiutai. Lo sanno Moggi e il mio procuratore Raiola. Poi capii la situazione e andai volentieri. Così ho potuto confrontarmi con i migliori».
Roma le manca?
«Ci torno sempre volentieri. Ho ancora tanti amici. Non la dimenticherò mai. A me piace la campagna. Quando sono arrivato nella Capitale ero giovane e spaventato. Ho sofferto un po’. Era troppo caotica per le mie abitudini. A Torino ho trovato una dimensione giusta per me. Abito fuori, in campagna appunto».
Chi la convinse a venire in Italia?
«Zeman. L’ho sempre ringraziato. Mi ricordo le prime telefonate ai tempi dell’europeo del 1996. Avevo un preaccordo con il Psv Eindoven. Ero convinto di andare lì. Poi mi ha chiamato e con la sua solita classe, mi ha detto: io penso che tu puoi giocare in Italia (imitazione di Zeman e risata, ndr). Mi sono fidato di lui. Lo vedevo come un mito. Mi piaceva come faceva giocare le sue squadre».
Perché Zeman è diventato cattivo con la Juventus?
«In fondo è uno juventino vero. Poi ha detto cose che non sono piaciute neanche a me. Ma non posso non volergli bene».
Si sente più juventino o più laziale?
«Senza offendere nessuno, più juventino. Qui ho vissuto gli anni migliori della mia carriera. Ma mi sono trovato bene dappertutto».
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