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Nessun difensore italiano nella top 20 FIFA. GENTILE: “Con il ‘catenaccio’ avevamo i migliori”

Le parole di Claudio Gentile sull’assenza di giocatori italiani nella top 20 dei difensori FIFA…

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NON SOLO LAZIO – La FIFA ha pubblicato la lista dei 20 migliori difensori. Nella top 20 non figura nemmeno un calciatore italiano e Claudio Gentile, difensore campione del mondo nel 1982, ha provato a spiegare la situazione. Queste le parole rilasciate ai microfoni di Radio IES: “Non mi sono meravigliato per nulla che non sia stato inserito nessun difensore italiano nella lista della Fifa dopo l’ultima prestazione ai campionati del mondo. La nostra era una scuola che primeggiava in tutto il mondo e i nostri difensori fino agli anni ’80 e ’90 erano i migliori, qulacuno ci chiamava ‘catenacciari‘. Poi, sbagliando, si è deciso di cambiare modo di giocare e questi sono i risultati. Marcare a zona non significa non marcare. Con la zona le colpe vengono distribuite, a uomo la responsabilità è del singolo difensore, a zona c’è sempre l’alibi per scaricare la colpa. Ora purtroppo nessuno riesce ad uscire da questo strano meccanismo. Tanti giovani sono stati esaltati dalla stampa come i futuri difensori della nazionale, poi dopo un paio d’anni spariscono. C’è un serio problema di continuità  e crescita in quel ruolo. Io quando vedo un attaccante che fa goal dentro l’area piccola senza avere nessuno che lo marca, mi vengono i capelli dritti. Oggi il ruolo del difensore in Italia è anche più semplice da interpretare perché non ci sono più i grandissimi attaccanti del passato eppure si vedono errori incredibili. Siamo fortunati perché la Juventus che è la squadra più forte del nostro campionato, non a caso rivincerà  lo scudetto, ha una coppia di centrali Italiana che può essere sfruttata dalla nazionale. A differenza di altre squadre come Roma, Lazio, Inter e Milan che hanno delle difese quasi completamente str aniere. Oltre a Chiellini e Bonucci io non dimentico Barzagli che è un ottimo difensore, non a caso è un campione del mondo. Poi i paragoni con i grandi centrali del passato non si possono fare, sarebbe ingiusto, perché per essere ricordati tra i migliori ci vuole la fortuna di giocare in squadre capaci di vincere, purtroppo gli ultimi risultati della Nazionale non aiutano questi ragazzi. Il problema parte dal settore giovanile perché è là che si deve imparare, spesso sento dire che bisogna investire sui settori giovanili. E’ sbagliato, non è questo il punto. Bisogna investire sui tecnici dei settori giovanili. Sono fondamentali e tutto parte da là“.

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