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Olimpico, lo stadio maledetto. Da Paparelli al derby sospeso

LA GAZZETTA DELLO SPORT (A. Luchetta) – Dall’uccisione del tifoso laziale con un razzo al derby fatto sospendere dai capi ultrà, lo stadio capitolino scenario di violenza…

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RASSEGNA STAMPA SS LAZIO – Il 21 marzo 2004 il derby di Roma venne sospeso per le pressioni delle curve: è morto un bambino, ripetevano i capi ultrà, lo ha travolto una volante della polizia. Tutto falso, tutto inventato, come ricorda oggi ‘La Gazzetta dello Sport (A. Luchetta), ma a nulla servirono le smentite della Prefettura. Quattro anni dopo scoppiò tutto come una bolla di sapone: prescritti i sette imputati, liberi di tornare allo stadio. Nel 2007 Gabriele Sandri, tifoso della Lazio, venne ucciso in un autogrill da un agente della Polizia Stradale. Il ricordo delle ore successive, con le curve di Roma e Lazio unite nell’assalto ai commissariati della Capitale, deve essere riemerso fra i ricordi di molti funzionari, nelle ore convulse di ieri. Impossibile stilare un bilancio dagli albori del pallone. La prima vittima di cui si trova traccia è Giuseppe Plaitano, colpito da un proiettile vagante dopo un Salernitana-Potenza del 1963. Sedici anni dopo, durante un derby all’Olimpico, un razzo sparato dalla curva della Roma uccise Gabriele Paparelli. E così via di nome in nome, in una Spoon River che include 4 tifosi della Salernitana morti per un incendio appiccato dagli ultrà.

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