NOTIZIE LAZIO – L’ex biancoceleste Nando Orsi, raggiunto da Radio Olympia, commenta la scelta societaria e il momento che sta vivendo la Lazio: “In questo momento il ritiro è la scelta migliore. Serve per ritrovarsi, in ritiro la squadra sta insieme, si parla del momento e i più esperti parlano con i giovani spiegando anche l’ambiente di Roma. Lo stesso allenatore ha la possibilità di parlare singolarmente con ogni calciatore. E’ un segnale forte e importante. Nel mondo del calcio è una cosa normale, io ho fatto più giorni in ritiro che a casa. Il vero problema è la voglia di tornare ad essere quelli dello scorso anno, il gruppo non è lo stesso è evidente che ci siano problemi in seno alla squadra. Io parto dall’assegnazione della fascia di capitano. Poi vedo Lulic e Marchetti che hanno problemi con il rinnovo del contratto, il malcontento di Felipe Anderson per qualche esclusione. Credo che nessuno debba rimanere perchè obbligato. Non vedo una squadra contenta, la Lazio oggi è triste. C’era bisogno di motivazioni e stimoli nuovi, chi non era contento di rimanere andava ceduto”.
Poi ha parlato della mancata qualificazione in Champions e della situazione in casa Lazio: “Se la Lazio avesse conquistato la Champions la situazione sarebbe stata completamente diversa. E’ stata una botta tremenda. Molti calciatori avrebbero trovato la spinta dell’entusiasmo di chi affronta quella competizione per la prima volta. Adesso spetta a Pioli ritrovare stimoli da trasmettere ai suoi ragazzi. Questa squadra ha smarrito la sua identità. Io sono contrario al turnover massiccio, si perde identità. L’allenatore deve valorizzare i suoi giocatori per quello che sono le loro caratteristiche. Non c’è bisogno di inventarsi nulla. La Lazio è passata dalla difesa a tre contro la Juventus, al 4-2-3-1 al 4-3-3. La Lazio è nata per giocare con due ali e un centravanti. Sicuramente le assenze importanti stanno pesando, ma c’era bisogno di una capagna acquisti diversa. I ragazzi che sono arrivati sono di belle speranze ma ancora dobbiamo scoprirli. L’assenza di De Vrij lascia un vuoto pazzesco, lui è il ministro della difesa. Gentiletti non è al meglio, è chiaro che Mauricio e Hoedt così vengono mandati allo sbaraglio. Sono due difensori alti e imponenti è normale che non possano contenere la rapidità di attaccanti come Insigne, Caalejon e Higuain. Ci sono tante colpe anche della società, oltre la sfortuna per i tanti infortuni. Il segnale con il mercato effettuato non ha aiutato la squadra. Adesso se ne esce solo lavorando e ritrovando la testa. I valori ci sono ma non mi aspetto un campionato come quello dello scorso anno, sarà un cammino sofferto di alti e bassi. In questo contesto è difficile giocare contro chiunque. Anche contro il Genoa sarà una partita difficile in un ambiente non idoneo. Però tornare subito in campo è un bene”.