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Le PAGELLE della Francia: non basta lo Mbap-time, disastro Dembelè
PAGELLE FRANCIA ARGENTINA – La Francia, al termine di una delle finali mondiali più belle dell’intera storia del calcio, deve cedere il passo all’Argentina. L’Albiceleste, grazie a una serie di rigori più efficace e precisa, ha la meglio dei “Bleus”, tenuti a galla da una prestazione straordinaria di Kylian Mbappè. Di seguito le pagelle assegnate ai giocatori francesi dalla redazione di Lazionews.eu.
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Le pagelle di Argentina – Francia
LLORIS 6,5 – Solo indossando i guantoni, scrive due primati: il record di presenze per un giocatore della Francia al Mondiale e quello per un portiere nella rassegna iridata. Salva il salvabile, vedi parata su Lautaro Martinez, ma alla fine deve inchinarsi all’avversario.
KOUNDE’ 6 – Non sempre legge bene le situazioni di gioco, soprattutto quando è costretto a fronteggiare Di Maria. Ma alla fine, in un modo o nell’altro, porta a casa la pagnotta.
(Dal 120 ‘ DISASI sv – Qualche secondo nella finale di Coppa del Mondo per un esausto Koundè)
VARANE 6 – Al termine di una partita dura, getta l’ancora e ammaina le vele. Stremato, lascia il campo a Konatè.
(Dal 112′ KONATE’ sv – E’ entrato per Varane, ma di fatto ha ricoperto il ruolo di attaccante aggiunto)
UPAMECANO 7 – Vede l’onda albiceleste montare all’orizzonte dello stadio di Lusail, ma è pronto ad alzare la diga. Porta la Francia ai supplementari con due salvataggi non-sense su Lautaro Martinez.
T. HERNANDEZ 4,5 – Scivola, ancora e ancora. Non riesce a stare in piedi: la cartina tornasole di una Francia che, per più di un’ora, ha sbagliato la partita più importante.
(Dal 70′ COMAN 5,5 – Lui che, nonostante la giovane età, ha già deciso una Champions League, si fa ipnotizzare da Martinez e sbaglia il secondo rigore francese della serie)
TCHOUAMENI 4,5 – In campo è introvabile, come la figurina del mitico Pizzaballa. De Paul, Enzo Fernandez e Mac Allister trasformano il centrocampo in una tonnara e lui esce con la rete vuota. Calcia fuori, al fine, il terzo rigore francese della serie. Non la miglior prestazione della sua giovane carriera, ma avrà tempo per rifarsi.
RABIOT 6 – L’accusa: non è il solito “cavallo pazzo” visto fino alla finale. L’avvocato difensore: nel momento in cui la Francia ritrova brio e recupera la partita, gestisce bene il gioco, fino al cambio nel primo tempo supplementare.
(Dal 95′ FOFANA 5,5 – In campo per sostituire uno stanco Rabiot nei tempi supplementari. Appendice di gara senza infamia e senza lode)
DEMBELE’ 4 – Ingenuo. Troppo ingenuo. Basta una finta a Di Maria per mettere a sedere lui, e di fatto tutta la Francia. Esce dal campo prima che l’arbitro fischi l’intervallo.
(Dal 42′ KOLO MUANI 6,5 – Neppure il tempo di entrare e fa quello che nessuno, tra le file francesi, aveva fatto fino a quel momento: combattere. Tra una spinta e uno scatto, trova il fallo di Otamendi e manda Mbappè dal dischetto. Ha sulla racchetta il match point, ma si fa ipnotizzare dal “Dibu” Martinez)
GRIEZMANN 5 – Le “Petit Diable” ha perso il forcone. Esce dal campo senza stregonerie, senza giocate degne di essere narrate.
(Dal 70′ CAMAVINGA 6 – E’ un moltiplicatore. Lavora per due, a volte per tre. Di mestiere farebbe il centrocampista, ma si adatta a giocare a tutta fascia. Nonostante la sconfitta, il futuro è dalla sua parte)
MBAPPE’ 9 – Per settanta minuti fa la figura dello spettatore non pagante. Poi si toglie la veste del calciatore, indossa la mantella da supereroe e scende in campo. Quando mette l’orologio e lo indica, scatta lo “Mbap-time”: da lì in poi annichilisce la difesa della Francia, segna una doppietta in meno di due minuti, trasforma un rigore tanto pesante quanto decisivo ai supplementari e trasforma pure il rigore nella serie finale. Solo un altro giocatore, l’inglese Geoff Hurst nel ’66, fu in grado di mettere a referto una tripletta in una finale Mondiale. Non si può dire che abbia perso.
GIROUD 5 – Un uomo solo, senza comando. Il timone gli viene ben presto scippato da Otamendi e Romero e lui, mal servito e nervoso, viene sostituito allo scadere del primo tempo.
(Dal 42′ THURAM 6 – Nonostante Romero e Otamendi gli stiano addosso come una camicia bagnata, fa comunque una buona figura)
All. DESCHAMPS 6 – Nel calice di champagne, si ritrova l’amaro sul fondo. E’ la sensazione che resta alla fine di una gara giocata con testa, cuore e muscoli, recuperata ben due volte ma conclusasi con un nulla di fatto. Il titolo del possibile video ricordo potrebbe essere: “peccato”.
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Daniele Izzo
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