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PALLONI SGONFIATI
L’ESPRESSO (G. Turano) -Un estratto dell’articolo dell’edizione odierna del quotidiano che fa il punto su molte vicende economiche del nostro campionato…
L’ESPRESSO (G. Turano) – Come ogni anno di questi tempi, una valanga di dati economici si abbatte sui campi spelacchiati, sabbiosi e tinti di spray verde della serie A. Anche quest’anno lo spettacolo della devastazione finanziaria è contemporaneo alla rarefazione, se non alla scomparsa totale, dei club nazionali dalle competizioni europee. Come riporta l’edizione odierna de “L’Espresso”, gli ultimi bilanci dicono che la serie A ha 2,8 miliardi di euro di debiti e una posizione finanziaria netta negativa per 1,63 miliardi di euro. Metà di questa somma spetta alle banche. Le perdite complessive del 2012 sono di 282 milioni (300 nel 2011). […] In Tototruffa Totò e Nino Taranto tentavano di vendere la Fontana di Trevi all’ingenuo italo-americano. All’As Roma un giordano-palestinese con il fratello che vende collanine a Nablus in Cisgiordania (è lui quello ricco) ha tentato di comprare un pezzo della squadra giallorossa da un italo-americano, James Pallotta, che tanto ingenuo non dovrebbe essere, visto che si occupa di hedgefund. Ovvio che i 50 milioni di euro non c’erano. Ma perché perdere una buona occasione di spedire sull’ottovolante i titoli di una società quotata? La Consob ha acceso un faro sull’operazione, il solito faro anabbagliante. Pallotta ha commentato: sarà per un’altra volta, e lunedì 8 aprile si è presentato al suo primo derby per sfatare la fama di portajella del suo predecessore Tom Di Benedetto con l’aiuto del romanista Giovanni Malagò, al debutto in tribuna autorità come presidente del Coni. Il pareggio con due reti, otto feriti e quattro arresti accontenta solo i delinquenti mentre il presidente laziale Claudio Lotito aggiunge alla vittoria mancata l’ennesima causa di lavoro con un suo dipendente, il fantasista Mauro Zarate.[…] L’attesa di un salvatore straniero ha deluso anche i tifosi dell’Internazionale. In omaggio alla loro denominazione sociale, i nerazzurri avevano annunciato l’ingresso di un gruppo cinese nell’azionariato. Poi quel gruppo è svanito. «La linea è quella cinese», ha ribadito all’inizio di marzo il presidente Massimo Moratti. «Cerco un socio per costruire lo stadio, al 30, al 40 percento. Io resto, minimo con il 51». Lo stadio nuovo costa 300 milioni di euro, oltre il doppio di quanto prevede di spendere Pallotta a Roma.
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