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Papà Marcello: “E’ nato col pallone tra i piedi”

E’ tornato a Tor de Cenci domenica sera. E’ tornato dalla sua famiglia. E’ tornato nei posti in cui è cresciuto, a pochi metri dal campo Anzio Mancini che s’affaccia sulla Pontina, lì dove a 7 anni spiccò il volo…

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(Getty Images)

RASSEGNA STAMPA – E’ tornato a Tor de Cenci domenica sera. E’ tornato dalla sua famiglia, da papà Marcello, mamma Maria Antonietta e dalla sorella Sara. E’ tornato nei posti in cui è cresciuto, a pochi metri dal campo Anzio Mancini che s’affaccia sulla Pontina, lì dove a 7 anni spiccò il volo. Questo è quanto si legge nell’edizione odierna de Il Corriere dello Sport. “Stiamo vivendo un momento magico, questa convocazione è il coronamento dell’impegno che Antonio ha messo in campo ogni giorno. Viviamo su una nuvoletta“. Papà Marcello si prepara a partire, seguirà Antonio a Milano, assisterà al match dell’Italia contro la Danimarca. “Lui dice che la maglia azzurra “scotta” per quanto è importante, la sente sulla pelle. La maglia del suo esordio in azzurro, tre anni fa, l’abbiamo incorniciata e lui l’ha appesa al muro. Le difficoltà? Ne è uscito a testa alta. E’ nato col pallone tra i piedi, dentro casa rompeva tutto... Fu scelto dalla Lodigiani, ogni giorno 100 Km per farlo allenare, ma per i figli si fa tutto. Da bambino voleva vincere sempre. A 10 anni il giorno prima della partita, andava a letto presto e diceva “ho la partita”. Lo fa ancora oggi. Fede giallorossa? Mio figlio ha lasciato Roma a 14 anni ed ha sempre ammirato i campioni, niente di più. Ammira chi gioca bene a pallone, chi fa gol. Anche lui ci ha preso gusto“.

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