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PAPARELLI, scritta oltraggiosa al Verano. Il figlio: “Vanno snobbati”
LA REPUBBLICA (M. Ercole) – Ultimo episodio di una lunga serie. Il figlio: “Per fortuna un gruppo di ragazzi su fb che mi segue appassionatamente e stanno facendo a gara per andare a cancellare tutto il prima possibile…”
AGGIORNAMENTO 19:15 – “Non riesco proprio a capire come si sveglino la mattina per fare una scritta su Paparelli. Bisognerebbe snobbarle e non riesco a mandarlo giù, ma sono 34 anni che va così. Va sottolineato l’affetto della gente. Ho ricevuto 1000 messaggi su Facebook. Ho ricevuto una cascata d’amore che mi risolleva in questa giornata. Mi sono arrivati messaggi da tutta Italia” sono le parole di Gabriele PAPARELLI ai microfoni di Lazio Style Radio 100.7.
AGGIORNAMENTO ORE 16:00 – “La S.S. Lazio, nel 34° anniversario della scomparsa, ricorda Vincenzo Paparelli, scomparso tragicamente il 28 ottobre del 1979 durante un derby. La S.S. Lazio rinnova a Gabriele Paparelli e alla sua famiglia il proprio cordoglio”. Anche il club biancoceleste, con un comunicato sul proprio sito ufficiale, ha voluto ricordare il tifoso scomparso tragicamente il 28 ottobre 1979.
AGGIORNAMENTO ORE 15:20 – Il 28 ottobre è un giorno che scuote la memoria e il cuore di tutti i tifosi della Lazio. Una giornata che da 34 anni strazia i sentimenti di tutti i sostenitori biancocelesti, ma anche gli amanti del calcio. Quest’anno speravamo di non dover raccontare le solite e becere scritte che negli ultimi anni hanno oltraggiato la memoria di una famiglia già straziata dal dolore. La redazione di Lazionews.eu aveva deciso di non dare risalto all’avvenimento, ma abbiamo cambiato idea solo per dovere di cronaca e per riportare le parole del figlio Gabriele. Parole cariche di rabbia, ma anche di amore per l’affetto ricevuto dal popolo biancoceleste. Anche noi vogliamo stringerci intorno alla famiglia Paparelli e condannare i gesti di costoro che si sentono degli dei con una bomboletta in mano. E’ assurdo che certa gente esista ancora al giorno d’oggi e che a distanza di 34 anni abbia il cattivo gusto di infangare il nome di un uomo, un padre, morto mentre seguiva la sua passione. Gli stolti, purtroppo, esisteranno sempre, ma l’attenzione deve andare solo al ricordo di Paparelli che nessuno deve infangare perché VINCENZO VIVE in ognuno di noi.
Il direttore e la redazione di Lazionews.eu
LA REPUBBLICA (M. Ercole) – Trentaquattro anni dopo una tragedia che sconvolse il mondo del calcio, quando un razzo sparato dalla Curva Sud durante un derby Roma-Lazio colpì a morte il tifoso biancoceleste Vincenzo Paparelli c’è ancora chi vuole scherzarci sopra. Ormai è consuetudine vedere qualche scritta che ricordi l’evento. Come riporta l’edizione online de “La Repubblica”, lo avevano fatto l’anno scorso, con la scritta “Morto un Papa-relli se ne fa un altro”, (ultimo caso di una lunga serie) lo hanno ribadito anche oggi, imbrattando ancora una volta il muro del Verano (lato tangenziale) con una scritta: “28-10-79, 28-10-13… Il tram dei Laziali è 28… Sparato! 10-100-1000 Paparelli”. La firma è ASR (A. S. Roma). Il figlio Gabriele, che ancora oggi si trova costretto a rivivere quell’incubo che gli ha impedito di crescere con suo padre ha commentato: “Ieri sera tornando dallo stadio ho visto la scritta al Verano, e mi hanno detto che ce ne sono altre in giro per Roma. Ma non vorrei dare troppa importanza a questi gesti. Fortunatamente c’è un gruppo di ragazzi su fb che mi segue appassionatamente e stanno facendo a gara per andare a cancellare tutto il prima possibile. Questo e lo splendido striscione apparso in Curva Nord ieri mi aiuta. Una cascata d’amore in parte che mi consola del dolore provato fino a oggi”.
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