Parolo: “Prandelli e Ventura possono fare bene alla Lazio”

COVERCIANO – Marco Parolo, centrocampista della Lazio, è attualmente in ritiro con la Nazionale italiana, che a Coverciano sta preparando l‘Europeo, in programma in Francia dal prossimo 10 giugno (l’Italia esordirà il 13 contro il Belgio, ndr). Nel quartier generale azzurro, il 31enne lombardo ha parlato in conferenza stampa:

Sulla Lazio:

“Dobbiamo riscattarci. Non possiamo ripetere una stagione come quella passata, se n’è parlato con la società. Per questo la scelta dell’allenatore viene fatta in maniera ponderata e approfondita. Non possiamo però perdere troppi giorni, altrimenti poi si rischia di pagare questo aspetto più avanti. Prandelli? E’ un allenatore importante, penso possa essere un allenatore con la personalità giusta per imporsi. Solo facendo così si può ripartire bene“.

Ventura meglio alla Lazio o alla Nazionale?

“Ventura è un grande allenatore, sia in Nazionale che alla Lazio può fare bene. Ora sarà lui a scegliere”.

Cosa ti porterai in valigia? Cosa pensi dei giovani italiani?

“Sicuramente i libri e la playstation per distrarmi un po’! Noi italiani siamo strani, se vediamo l’Under 21 con la Francia meritavamo di più. Mettiamo troppa pressioni ai nostri giovani, che difficilmente riescono a staccarsi dal mondo esterno e pensare solo al campo. Spesso dopo 4/5 partite ci si esalta, all’estero invece c’è più tranquillità. Ora stiamo cercando di lanciare più giovani, c’è stato un gap generazionale ma sapremo recuperare in fretta. Ci sono giocatori forti, è solo difficile rapportarsi in un mondo che forse è troppo più grande di loro. Senza i social prima la situazione era più tranquilla”.

Quali sono le squadre favorite?

“In primis c’è la Francia: gioca in casa, qui ha sempre fatto bene e ha squadra importante. Poi la Germania. Tra le varie outsider ci sono Italia, Beglio e Inghilterra. Abbiamo una delle difese più forti del torneo”.

C’è differenza con la preparazione ad un Mondiale?

“Prima del Mondiale in Brasile ci furono un po’ di stravolgimenti prima delle convocazioni definitive. In questo caso, invece, è stato fatto un lavoro sul gruppo, visto che chi fa parte della rosa è qui già da un po’ di tempo”.

Cosa ne pensi della convocazione di Insigne?

“Stamattina quando è arrivato gli abbiamo fatto gli auguri. E’ uno dei giocatori che spicca per talento, se lo metterà al servizio della squadra potrà essere determinante. Siamo contenti di poterlo avere qui, la speranza è che possa fare come a Napoli sia gol che assist”.

Sulla concorrenza a centrocampo:

 “Siamo quattro mezzale con caratteristiche abbastanza simili, ma peculiarità difensiva. In ogni ruolo abbiamo il giocatore più offensivo e quello più difensivo”.

 E’ una Nazionale non competitiva?

“Conta l’atteggiamento, con lo spirito giusto tutto è possibile. Non abbiamo picchi di talenti, ma giocatori che possono risolvere una partita ci sono. Tanti giocatori si sono affermati con lavoro e sacrificio e fanno la differenza sia in campionato che in Champions League. Se andremo male scriverete che siete scarsi, ma a volte è anche più bello sorprendere. Poi alla fine uno si ricrede”.

Per te è stata una stagione difficile: in Nazionale punti a segnare? 

“E’ normale che voglia segnare, ma non sarà un’ossessione”.

Conte è l’arma in più? 

“Si lavora tanto col mister e a me piace. Nell’ultimo periodo alla Lazio ho avuto un piccolo infortunio e questo lavoro permette a tutti di aumentare i giri. Il mister ha sempre tanta carica e forza, ha una mentalità vincente che ti sprona nel dare tutto e questo si vede in allenamento. C’è grande spirito di gruppo e voglia di sacrificarsi da parte di tutti”.

R.C