Pellegrini: “Anderson può vincere le partite da solo. Ma quei tre davanti…”

NOTIZIE LAZIO – Luca Pellegrini, commento tecnico di Lazio-Sassuolo per Sky, in diretta su Radio Incontro Olympia commenta il momento della Lazio: “Contro il Sassuolo ho visto la stessa partita, la stessa Lazio che ho visto contro l’Empoli. Una squadra che mantiene vivo l’avversario, giocando come il gatto con il topo, ma senza chiuderla quando poteva. Mi piacerebbe chiedere a Pioli quale tasto ha toccato per accendere con continuità Felipe Anderson. Lui può vincere le partite da solo, quando decide può fare quello che vuole, le sue giocate sono incredibili. Però quando ha voglia. Dobbiamo dare atto a Simone Inzaghi, grazie alla sua insistenza nel farlo giocare in altre posizioni, lo ha fatto diventare un calciatore che gioca molto di più per la squadra, è molto più partecipe in tutte le fasi di gioco, è più partecipe e dentro alla partita. Felipe Anderson è devastante dalla metà campo in su, però farlo giocare in altri ruoli è stato un lavoro faticoso ma di cui Inzaghi adesso raccoglie i frutti. Questo è il modo giusto per integrare al meglio i giovani nella manovra complessiva della squadra. Il sacrificio è stato propedeutico alla sua crescita. Anche Inzaghi sapeva che l’esterno di centrocampo non era il suo ruolo, ma è servito a farlo maturare. Tutta la squadra ha fatto un percorso di crescita che è servita a costruirla fino ad arrivare alla fisionomia attuale che è la più naturale.

Poi prosegue: “Se quei tre lì davanti giocano come sanno sono gli altri che si devono preoccupare della Lazio e non il contrario. Immobile ama giocare da solo sul fronte offensivo, Keita e Felipe Anderson sono tecnici e rapidi e si esaltano quando vanno nello spazio palla al piede, quasi irridono l’avversario. Con il Napoli non sarà semplice. La squadra di Sarri ha una sua identità di gioco e con la qualità dei suoi giocatori quando riesce ad esprimersi come vuole è difficile da contenere. Però Inzaghi ha già dimostrato di saper modellare la sua Lazio anche alla luce delle caratteristiche dell’avversario”.