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PEREA: “Quando entro in campo do tutto per rispetto ai tifosi. Esultare con loro è il bello del calcio!”
Il giovane attaccante colombiano aggiunge: “Ruolo? Attaccante centrale, ma gioco ovunque. Amo fare assist e giocare per la squadra, ma in testa sempre il gol. KLOSE? Da lui imparo tanto”…
NOTIZIE SS LAZIO – BRYAN “El Coco” PEREA, record-men della LAZIO, autore di almeno un gol in ogni manifestazione stagionale alla quale ha partecipato la sua squadra, è stato intervistato ai microfoni di Lazio Styel Radio 100.7. Queste le sue parole:
Stai dimostrando di avere grande ritmo e movimento
Questo è quello che mi dite, se non segno offro la mia corsa e presso subito sul difensore avversario. Mi piace lavorare per la squadra e non lasciare tranquilli gli avversari
Segni anche però. Te lo aspettavi di avere questa buona media visti la media dei minuti giocati?
Non gioco sempre, aspetto perché c’è Miro, io provo sempre a segnare quando gioco ma posso aiutare la squadra anche con la corsa
Rapporto con Klose?
Parlo sempre con lui, posso imparare tanto, sto imparando tanto. Posso giocare anche dietro di lui ma parliamo sempre anche quando giochiamo assieme per fare in modo di stare tutti e due verso la porta, per fare i giusti movimenti che ci permettono di fare quello che preferiamo
Puoi giocare da esterno in un tridente?
Lo faccio, ma non è la posizione che preferisco. Mi è sempre piaciuto stare al centro, come attaccante o trequartista, non rendo bene sull’esterno ma se me lo chiedono gioco tranquillamente
Giocando al centro fai molti assist come in Colombia?
Si, è quello che facevo, lavorando un po’ dietro al compagno. Spesso segno meno ma mi piace avere la possibilità di dare un assist. Il mio pensiero è, però, sempre quello di segnare
Quale è il tuo rapporto con i tifosi?
I tifosi non mi conoscevano quando sono arrivato, è normale, venivo dalla Colombia e sono giovane ma mi hanno accolto benissimo, stimolandomi e facendomi sentire bene sin dal primo giorno. Quando entro in campo dò tutto quello che ho per rispetto a loro
La tua famiglia ti è vicina e entri in campo con un parastinco particolare con su una frase di tua madre?
Mamma mi ha sempre detto, da quando ho iniziato a giocare a calcio, di non sentirmi migliore degli altri ma di essere il migliore sempre per me stesso. Quando estro in campo aiuto il compagno e faccio il meglio per la squadra
Come ti stai inserendo nel gruppo?
In modo magnifico. Parlo sempre con i miei compagni che sono giocatori di grande esperienza. Gonzalez, Radu, Klose, Cana e Konko mi parlano sempre e mi ha aiutato tanto. Anche con i giovani, con Keita e Felipe parliamo spesso e scherziamo aiutandoci. Keita non la smette mai di parlare e scherzare ma è importante restare sempre allegri. Fa bene
Avete festeggiato anche il compleanno assieme…
Loro mi hanno fatto una sorpresa portandomi a ponte Milvio e si sono fatti trovare lì
Quanto importante è stata la vittoria a Firenze dopo l’uscita di Eruopa League?
Di certo importante ma che peccato la partita che ci ha etromesso dell’Europa league, manifestazione dalla quale siamo usciti per colpa nostra. Ora pensiamo alla serie A e con questa vittoria diciamo a tutti che possiamo stare in alto in classifica.
Ora l’Atalanta, squadra contro la quale hai trovato il primo gol italiano
Se posso segnare di nuovo all’Atalanta sono contento, ma prima dobbiamo giocare bene e vincere
Tanti colombiani si sono inseriti bene in Italia? Come è questa colonia?
È importante per noi che siamo qui e in Europa che ci sono molti colombiani. Se facciamo bene possiamo essere da esempio anche ad altri al di là dell’importanza che ha per noi
Nazionale?
Si aspetta la chiamata, ma devo fare un bel lavoro alla Lazio per arrivare in Nazionale
Si crede poco nel giovane straniero visto che sei l’unico della “covata” under 20 colombiana ad essere riuscito a imporsi?
Dipende dal mister e da noi, da come ci inseriamo e non è facile. Bisogna imparare in modo veloce e farsi trovare preparato, non c’è tempo e si gioca ogni giorno.
Come ti trovi con Reja? Cosa ha portato a questa LAZIO?
Ha portato fiducia e molti lo conoscevano e gli volevano bene. Quando vai in campo non ti dice tante cose ma il gusto e senti sempre il suo appoggio
Quale partita hai giocato meglio in stagione?
Il primo tempo a Sofia non mi sentivo bene, dopo ero tranquillo e ho trovato il gol. Certo anche la partita con il Parma è stata bellissima con la doppietta
Quali difficoltà ci sono nel campionato italiano?
Un attaccante deve stare sempre attento, hai poche opportunità di segnare perché è difficile che l’attaccante faccia tanti gol. Devi sfruttare l’opportunità perché non è detto che ne arrivino altre
Un messaggio ai tifosi?
Chiedo il loro aiuto, è davvero importante. Lo stadio pieno che ti supporta ti aiuta molto. Capisco che siano un po’ arrabbiati ma spero che ci sosterranno, ne abbiamo bisogno. Quando segni e la gente esulta non importa se prendi un cartellino: quello è il bello del calcio, esultare con loro.
Come ti stai inserendo nel gruppo?
In modo magnifico. Mi parlano sempre Radu, Konko, Klose, Cana. Sono sempre stati insieme a me mi hanno parlato e mi hanno aiutato molto. Con Keita e Anderson invece c’è un rapporto diverso. Keita parla sempre ride e scherza, ma è importante restare allegri
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