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PERPETUINI: “Scambi LAZIO-SALERNITANA? E’ stato fatto passare il messaggio sbagliato”
L’ex centrocampista della Primavera biancoceleste si toglie qualche sassolino dalla scarpa…
NOTIZIE LAZIO – Intervistato dal portale Tuttosalernitana.com, Riccardo PERPETUINI, ex prodotto della Primavera laziale, ritorna sulla sua esperienza in maglia granata, svelando anche qualche retroscena: “Arrivai in granata con tanti miei amici. Fu un’esperienza indimenticabile: fu una cavalcata trionfale in cui battemmo diversi record e nella quale cementai tante vecchie amicizie e ne creai di nuove. Poi il secondo anno…Non abbiamo mantenuto le aspettative della vigilia. La stagione è nata male, in qualche modo eravamo riusciti a raddrizzarla ma poi abbiamo compromesso tutto a Prato. Cose successe in quel maledetto primo tempo? Venivamo da una serie di vittorie, l’ultima delle quali col Pisa, che forse ci ha fatto scendere in campo troppo rilassati, almeno inconsciamente. Ai primi tre tiri subimmo tre gol, cercammo di rientrare in partita ma il palo a 15’ dalla fine ci negò il 3-3. Poi ai play off, a Frosinone, ci fu poco da fare”. Nonostante sia stato uno dei migliori di quella disgraziata stagione, PERPETUINI in estate non è stato confermato dalla Salernitana, prendendo così la strada per L’Aquila: “Non sono stato più cercato dalla dirigenza granata che ha puntato su altri giocatori. Fabiani ha allestito una squadra già pronta per il salto di categoria, con calciatori forti in ogni reparto. Per me è la squadra da battere”. Della ricca “colonia biancoceleste” presente negli scorsi anni, all’Arechi sono rimasti soltanto TUIA e MENDICINO: “E’ stato fatto passare un messaggio sbagliato a mio avviso – spiega il centrocampista- ovvero che la Salernitana fosse una succursale della Lazio e che da Roma inviassero a Salerno soltanto gli scarti del settore giovanile biancoceleste. Tutte cose non vere. In granata sono arrivati calciatori di valore. Faccio un esempio: Luciani in serie C2 due anni fa è stato il miglior terzino destro del campionato. Solo un anno dopo, in C1, l’hanno definito un brocco. Credo che sia riduttivo parlare di succursale e di scarti. Perché la società ha deciso di cambiare? Ha preferito puntare su un altro programma con calciatori più esperti e pronti ad un torneo di vertice. Mi sento settimanalmente con Tuia e Mendicino. Dalle loro parole traspare un grande entusiasmo per la grande squadra di cui fanno parte e per l’obiettivo della promozione in B”.
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