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Pioli e il 4-2-3-1: il modulo d’emergenza diventato arma segreta
NEWS DEL GIORNO – Per trovare la 5° vittoria consecutiva, una certezza contro l’emergenza…
NEWS DEL GIORNO – Per l’infermeria biancoceleste continua ad esserci la coda, ma Pioli non vuole alibi e punta dritto verso il Mapei Stadium, dove ad attendere la sua Lazio domenica ci sarà il Sassuolo. Durante la sosta per le Nazionali la mediana laziale ha perso due dei suoi elementi più importanti, Biglia e Parolo. Lo stop per l’argentino non dovrebbe essere troppo lungo e la speranza di rivederlo in campo la prossima settimana rimane viva. Mentre per il centrocampista di Gallarate i tempi saranno un po’ più lunghi, una mesata circa. Come sopperire alla loro mancanza? Per cercare di mantenere il ritmo e trovare la quinta vittoria consecutiva il mister emiliano sembra seriamente intenzionato ad affidarsi di nuovo al 4-2-3-1, che da modulo da utilizzare nelle situazioni d’emergenza si sta rivelando una delle armi segrete dei capitolini.
CAMBIAMENTO – Contro i neroverdi di Di Francesco Biglia non ci sarà: l’argentino si è fermato di nuovo dopo essere rientrato solo da poche partite ed essere risultato tra i più decisivi, andandosi a prendere il ruolo di capocannoniere laziale. Così a Reggio Emilia spazio a Cataldi e Onazi, con Milinkovic-Savic che dovrebbe agire davanti a loro nella posizione di trequartista (Clicca qui per tutte le ultime sulle probabili scelte di Pioli). Ma in questo inizio di stagione la differenza non viene dai singoli, ma dall’impostazione di gioco che Pioli ha saputo adattare ai momenti di difficoltà. La Lazio ha iniziato l’annata sulle orme del modulo che lo scorso anno l’aveva portata al terzo posto, ossia quel 4-3-3 che ha fatto gioire più volte tutti i tifosi laziali. Nella prima uscita ufficiale i biancocelesti hanno sfigurato contro la Juventus in quel di Shanghai offrendo una prova poco convincente, poi la vittoria contro il Leverkusen all’Olimpico e il successo sul Bologna, nel segno del tridente offensivo. Al ritorno contro i tedeschi il primo cambio modulo: difesa a tre, ma risultato funesto con la Lazio tornata nella capitale con la coda fra le gambe. Quindi ancora 4-3-3 contro il Chievo, ma la batosta incassata a Verona ha fatto scattare qualcosa nella mente di Pioli, desideroso di cambiare rotta.
SOLUZIONE 4-2-3-1 – In estate si è parlato spesso e volentieri della mancanza di un vice-Biglia. La squadra di Pioli fatica a costruire gioco e a trovare i giusti equilibri senza l’argentino. Così contro l’Udinese è arrivato il cambio modulo, con il passaggio alla soluzione 4-2-3-1, coincisa con l’inizio della rinascita della Lazio. In terra ucraina, contro il Dnipro, la sorpresa: Milinkovic schierato qualche metro più avanti rispetto alla coppia in mediana e Lazio tornata a mostrare il vecchio carisma aggredendo alto l’avversario di turno. A Napoli un nuovo crollo, che non ha fatto però desistere il mister, pronto a riconfermare la nuova impostazione di gioco. Scelta che in concomitanza con la conferma del giovane serbo ha pagato di nuovo contro il Genoa e diventata ipotesi concreta anche con il rientro di Biglia: a Verona l’argentino ha completato la coppia con Parolo e la rimonta sugli scaligeri è stata firmata proprio da loro due. Contro il Frosinone è stato riproposto il tridente offensivo, ma per il match di domenica la scelta sembra obbligata: persi due amuleti fondamentali spazio ad una delle coppie più giovani del campionato: Cataldi e Onazi scalpitano per mettersi in mostra e con loro Milinkovic-Savic. Lazio in emergenza sì, ma pronta a sfoderare la sua arma segreta.
Gian Marco Torre
@torre_gm
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