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10 cose da “Primavera”: da Bonatti a Rossi goleador. E la polemica Cardelli…

PRIMAVERA – Un anno con le giovani aquile, da Inzaghi a Bonatti…

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PRIMAVERA – Un’altra ‘primavera’ è passata. E’ stata senza dubbio una stagione di transizione: un anno in cui tanti sono stati i cambiamenti ma anche i colpi di scena, le polemiche e le novità. Dall’addio di Inzaghi dopo anni di onorato servizio nelle giovanili, all’arrivo di mister Andrea Bonatti. Lazionews.eu vi racconta 365 giorni di Primavera, raccolti nei 10 fatti più importanti del 2016.

10. IL RANKING. La Lazio Primavera guarda ancora tutti dall’alto. I biancocelesti occupano per il terzo anno consecutivo la prima posizione nel ranking. Non c’è da stupirsi: i risultati sono dalla parte dei laziali che, nonostante un anno senza trofei, restano tra gli  Under 19 più temuti d’Italia.

9. L’ANNO DELLA RIVOLUZIONE. Il progetto di riforma ha rivoluzionato totalmente il campionato Primavera. In attesa della riforma che andrà a regime dal 2017-18, con un girone a 16 di A di sole squadre di serie A, lo step intermedio prevede la conferma dei tre gironi da 14 squadre, miste tra A e B. Cambia però lo storico criterio di compilazione su base geografica, sostituito da uno che si basa sul ranking. E così salta il derby: la Lazio (1°) è nel girone A, la Roma (3°) nel C.

8. ADDIO PAPA’ SIMONE. 6 anni di giovanili. Dagli Allievi regionali alla Primavera: Simone Inzaghi lascia Formello per l’Olimpico il 3 aprile 2016, dopo l’esonero di Stefano Pioli. Con la prima squadra tenta l’impresa, mentre i ragazzi che ha lasciato finiscono nelle mani del fidato vice Farris.

7. LA POLEMICA SU CARDELLI. “Lascio il calcio, è tutto finto”: si apre così una delle pagine più tristi dell’anno dei biancocelesti. Le parole sono di Filippo Cardelli, 18 anni, giovane promessa della Lazio che abbandona il calcio dopo 10 anni di sacrifici. Non se la sente più di continuare, si sente sopraffatto dalla presenza degli stranieri e decide per questo di volare oltreoceano. Giorni di interviste, poi le parole della società, la risposta del ragazzo e la difesa degli ex compagni: alla fine della ‘denuncia’, l’oblio.

6. GIOVANE MA ESPERTO. Poi, in estate, arriva Bonatti. Il nuovo tecnico della Primavera ha parecchio in comune con il predecessore: è giovane, ma vanta già  esperienze importanti. Meritocratico, modesto e capace di rifondare un gruppo che da settembre è tutto nuovo. Umile, ma di grande temperamento, Andrea riesce a modellare la nuova Lazio con il duro lavoro e la fiducia nei suoi. La migliore novità dell’anno è senza dubbio lui.

5. GLI ACQUISTI. Porto, RNK Spalato e Torino: questi i club da cui sono arrivati rispettivamente Bari, Jarvocic e Ramon Muzzi. Due centrali i primi, l’ultimo, figlio del celebre giocatore laziale, una punta. Tre acquisti che mister Bonatti ha schierato in campo sin dall’inizio: i ragazzi, ciascuno a modo proprio, hanno contribuito a raggiungere obiettivi e risultati, concludendo l’anno con prestazioni più che buone.

4. DIRETTAMENTE DALLA ‘CANTERA’.  Non solo i nuovi arrivati. C’è una parte di Lazio che arriva dagli Under 17: si tratta degli “stranieri” Rus, Al Hassan e Petro e dei romani Portanova, Spurio, Spiezio e Miceli, ex capitano degli Allievi. Manolo Portanova, classe 2000, viene sistematicamente utilizzato dal mister. Spurio dalla panchina aspetta di diventare protagonista, mentre Miceli e Spiezio fanno ormai coppia in difesa, e pure qualche gol.

3. MA QUALE ANNO DI TRANSIZIONE?. Doveva essere un anno in down, di crescita per gli innesti. E invece la Lazio, dopo 12 giornate è terza, a tre punti dalla prima, l’Hellas Verona. Con i veneti, tra l’altro, la gioventù laziale ha vinto in casa. Stessa sorte per i secondi, i viola di Guidi. Un ruolino di marcia da far invidia a chiunque: le grandi non passano contro i biancocelesti. Ci è riuscita solo la Roma, ai quarti di Coppa Italia. Ma il derby, si sa, è una partita speciale e i giallorossi, si sa, sono una bestia nera, nerissima.

2. ALESSANDRO ROSSI. Non ha più bisogno di alcuna presentazione. Il bomber della Primavera è una certezza, più che una speranza: i tifosi lo chiamano in prima squadra e lui risponde con 17 reti in 11 partite e due assist. Il 2016 è un anno da incorniciare per il viterbese: impietosi i numeri in Under 19, tremano le porte degli avversari alla vista del classe ’97. E poi arriva la convocazione dopo Milan-Lazio, per il match contro la Fiorentina, in prima squadra. Lombardi, Murgia e pure Rossi: la cantera dei romani  laziali sta regalando grandi soddisfazioni al patron Lotito.

1. IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE. Quando si parla di futuro, si guarda sempre alla  Primavera. Inzaghi, più di ogni altro, ha dato la possibilità ai ragazzi che ‘ha allevato’, e quelli che sta tirando su Bonatti, di dimostrare il proprio valore: la Lazio è una delle squadre più giovani del campionato, e il tecnico biancoceleste con orgoglio continua ad attingere al vivaio, trascinando in panchina promesse e scommesse. Il meglio, per tutti questi giocatori ‘in erba‘, deve ancora venire.

Michela Santoboni

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