Come si affronta una squadra come la Lazio?
“C’è bisogno di continuità, come del resto in tutti gli incontri che si giocano. Non bisogna mollare di un millimetro, altrimenti si rischia di dare agli avversari la possibilità di poter tornare in partita e di superarti. L’emblema dell’atteggiamento da evitare è costituito dalla nostra gara contro lo Spezia: siamo partiti bene, ma abbiamo pensato che il match fosse già in mano nostra. Questo non possiamo permettercelo, serve grande attenzione”.
“Calabresi è uno dei giocatori più rappresentativi, che vive le sensazioni del gruppo: vogliamo una rivincita dal punto di vista agonistico, il derby lo viviamo serenamente ma cercheremo comunque di pareggiare il conto”.
Quanto conta giocare lontani da Roma su campo neutro?
“Meno di zero, ormai i ragazzi hanno girato il mondo, è quasi la stessa cosa. Il terreno di gioco sintetico può incidere, ultimamente ci siamo allenati sull’erba naturale. In ogni caso con l’Inter avremmo avuto le stesse difficoltà: in queste Final Eight c’è l’élite del calcio Primavera”.
Come giudica la condizione fisica della squadra?
“Buona. Contro lo Spezia abbiamo pagato nel primo tempo una mancanza di ritmo, dovuta alla lunga inattività dopo la fine del torneo. Nella seconda frazione, poi, ci siamo ripresi. Sono convinto che nella semifinale da questo punto di vista miglioreremo sicuramente”.