LAZIO PRIMAVERA
Primavera. Manoni, l’uomo giusto al momento giusto
PRIMAVERA LAZIO – Il jolly classe ’97 è uno dei fedelissimi di Inzaghi…
LAZIONEWS.EU – Una vittoria che sa di liberazione, una boccata d’ossigeno. Nel secondo tempo del match contro il Napoli, la Lazio ci ha provato e riprovato, ha fatto respirare affannosamente i ragazzi in campo, quelli in panchina col mister e i tifosi sugli spalti del ‘Fersini’. Ma è solo all’ultimo, minuto numero 95, che i biancocelesti sono riusciti a battere Gionta e segnare il gol dell‘1-0. Sembrava una partita stregata, l’ennesima, ma è la storia che lo insegna, la Lazio è destinata a soffrire. Lo sa benissimo Francesco Manoni, che a pane e Lazio è nato e cresciuto. Proprio lui ha regalato con un guizzo il gol vittoria contro i partenopei, nel posto giusto al momento giusto. Per Manoni è il secondo gol consecutivo dopo quello con la Roma. In questo girone di andata, praticamente concluso, Francesco è stato una costante, in qualsiasi posizione.
NOME IN CODICE: DUTTILITA’ – E’ la sua grande forza, la duttilità, correndo su e giù per la fascia da terzino, da ala o da esterno offensivo nel tridente. Da inizio campionato è uno dei pochissimi ad essere stato sempre presente in tutte e 14 le partite giocate dalla Lazio, di cui 12 partendo da titolare. E’ un fedelissimo di mister Inzaghi, che lo conosce dai tempi degli Allievi Nazionali; di quel gruppo di ’97 Francesco è stato uno dei più precoci nel salto in Primavera, quello che si dimostrava più pronto. Con il passaggio di categoria però, il ragazzo di Bassano Romano non ha praticamente più giocato in quella zona di campo, soprattutto per l’emergenza dovuta all’infortunio di Seck. Manoni, insieme a Germoni, ha dovuto fare di necessità virtù adattandosi in fretta, fino ad alzare il suo baricentro al tridente offensivo. Anche qui il jolly laziale non ha tradito. Difficile rinunciare a uno così.
L’ORIGINE DELLA LAZIALITA’ – La Lazio ce l’ha nel dna, merito di una famiglia di sportivi laziali. A correre con l’Aquila sul petto ha iniziato grazie a Cesar, all’epoca tecnico degli Allievi Regionali, un altro laziale fino al midollo, anche se di adozione. Lo visionò in un match tra Lazio e Viterbese e da lì partì una nuova galoppata sulla fascia. Il passo poi è stato automatico, fino alla Primavera passando per l’emozione indimenticabile del gol nel derby contro la Roma di due anni fa, dedicato al compagno di squadra Alessandro Rossi, che stava vivendo un momento complicato per un infortunio che non gli dava tregua.
LE PERSONE IMPORTANTI – Ed è proprio con Rossi, viterbese come lui e compagno di tanti viaggi tra casa e Formello, che Francesco può vantare un rapporto speciale, così come con Luca Germoni. Insieme a loro Manoni è cresciuto tantissimo sotto la guida di Inzaghi, che lo sta aiutando a comprendere i meccanismi di ogni ruolo. Il laterale laziale deve molto al proprio tecnico, è il primo a riconoscerlo. La stessa fierezza che prova quando segna un gol alla Roma e può sentire la sua emozione unita a quella dei suoi tifosi, del suo popolo come lo ha definito dopo la vittoria col Napoli. “Sono abituato a dare tutto”, dice con la maturità di chi si è consapevole che trofei si vincono con il gruppo, il cuore, il carattere ed è per questo che Francesco corre per sé ma soprattutto per i suoi compagni. Per il futuro c’è tempo, adesso Manoni vuole solo rincorrere il suo sogno con l’Aquila sul petto.
Francesco Iucca/Michela Santoboni
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