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PULICI: “Porto ancora nel cuore il derby dedicato a Maestrelli. Lunedì mi aspetto una Roma prudente”

L’ex portiere biancoceleste ritorna anche sulla gara di ieri: “I turchi non mi hanno fatto una grande impressione ma avrei messo Klose dall’inizio”…

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NOTIZIE SS LAZIO – Ai microfoni di Radio Sei, l’ex portiere biancoceleste Felice Pulici torna sulla gara di ieri col Fenerbahce ma parla anche dell’imminente derby contro la Roma:

Prevale più l’amarezza per la sconfitta di ieri o l’attesa per il derby di lunedì?
“Ormai la gara di ieri è andata, bisogna guardare subito alla prossima sfida e non è una partita di poco conto! Il derby rimane sempre qualcosa di particolare, certo arrivare con un morale diverso forse potrebbe portare dei vantaggi, ma non conta la sconfitta di ieri. Ieri è stata una partita che – col senno del poi – avrei affrontato in maniera diversa, forse più convinta, anche se devo dire che la formazione messa in campo ha dimostrato di saperci stare. Il confronto l’hai perso perché loro sono riusciti a mettere dentro due palloni, noi neanche mezzo ed è grave. Potevamo rischiare di più e cercare un gol fuori casa che è fondamentale”

Ti aspettavi una Lazio forse più spavalda dall’inizio?
“Per quello che ha dimostrato nel primo tempo si pensava potesse finire a reti inviolate. La Lazio c’era, i turchi non mi hanno fatto una grande impressione. Io avrei messo Klose dall’inizio perché pensando di doverti tutelare da questa squadra che non conosci, con questo ambiente molto caldo, il fatto che avresti dovuto tenere ancor di più la palla, avrei buttato dentro Klose anche a mezzo servizio”

Era pronto?
“Non te lo so dire… Se l’hai portato in panchina e l’hai impiegato evidentemente sì, io avrei preferito metterlo subito, già solo per il fatto che crea spavento solo se è in campo e poi perché è più abile di Kozak nel non dare riferimento agli avversari”

Speranze in vista del ritorno?
“Molte, perché c’è una situazione tecnica e tattica che favorisce la Lazio. Indipendentemente dal pubblico, la mia paura è solo una: il sistema di determinare la squadra vincitrice ai supplementari con questo gol doppio e credo che questo non vada bene. Tu puoi recuperare anche la partita, ma c’è sempre la paura del gol beffa ai supplementari, perché sei stanco, hai giocato molto…”

E’ mai successo che a 48 ore dal derby non si parlava del derby?
“Stiamo commentando una cosa importante e fondamentale che altri non hanno… Gli altri arrivano in un momento successivo a quello fondamentale, ora c’è il derby e ne dobbiamo parlare”

Qual è il derby che ricordi con più affetto?
“Il derby che mi è rimasto impresso è stata una vittoria 1-0 con un gol fantastico di Bruno Giordano, perché lo dedicammo a Maestrelli, io in particolare, che dopo quattro giorni ci avrebbe lasciato definitivamente… Un momento molto intenso, era la prima volta che dedicavo un derby a qualcuno, ma non pensavo fosse così importante, quella persona ha meritato molto perché è stato un protagonista unico della mia vita, non solo professionale”

Maestrelli arrivava da un passato alla Roma, lo condizionò l’approccio al mondo Lazio?
“Il primo anno Maestrelli lo passò in un modo particolare e difficoltoso, perché non c’erano i risultati. L’anno dopo però, quella squadra neopromossa arrivò seconda e rischiò di vincere il campionato, questo per farti capire come plasmò un gruppo che di lì in poi ottenne risultati straordinari. Non ci riuscimmo il terzo anno proprio perché venne a mancare la sua presenza, noi eravamo molto condizionati dal suo modo di agire e di essere presenti, c’era un rapporto di compattezza collettiva straordinario”

C’era un calciatore che soffrivi?
“Nel derby si soffrono tutti! I primi furono molto particolari perché c’era la consapevolezza di essere nettamente più forti… Ma un organico che potrebbe essere migliore sulla carta va a farsi benedire, perché conta come arrivi, come sei concentrato e qualche momento positivo che magari ti aiuta a superare la fase di approccio. Faccio fatica a spiegarlo, è un momento che la tifoseria aspetta con grande intensità quindi sei artefice del destino di una supremazia importante. Dire che si è provinciali perché si vuol vincere il derby è assurdo, io lo vorrei vincere sempre! Se le tifoserie riuscissero a capire quanto sia importante questa partita e quanto sia importante anche il loro comportamento ecco che ci troveremmo davanti ad una cosa completamente nuova, da esportare anche all’estero, anche per ribaltare l’opinione che talvolta c’è. La bellezza di questo momento sta nella partecipazione…”

Che partita immagini?
“Molto guardinga per entrambe… Penseranno a non prenderle, anche perché sei di fronte ad una Roma che non conosci per niente in questo momento. Sono cambiate molte cose rispetto all’andata, io credo che questa prudenza sia giusta e da accettare dalla tifoseria che magari in questo momento ipotizza uno scenario e quindi un modo di agire nel corso della partita. In questo momento un minimo di prudenza deve essere dato, perché sono loro che devono uscire dal guscio…”

Che momento è quello di Marchetti?
“Marchetti ha una sorta di lesione piccolissima alla spalla e spero che gli passi presto. Ho paura che questo problema lo abbia condizionato, spero sia niente… Se dall’altra parte ci sono dei calciatori che sono indisponibili fino all’ultimo, magari diciamolo anche noi (ride ndr)!”

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