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Querelle BERISHA. Fax inviato al numero sbagliato: tutto da rifare

Si tinge di giallo la vicenda legata al deferimento del portiere albanese…

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NOTIZIE LAZIO – C’è un nuovo fax sulla strada della LAZIO. Dopo il trasferimento (il primo tentativo) di FELIPE ANDERSON saltato all’ultimo minuto, ora l’apparecchiatura “colpisce” Etrit BERISHA. Come mette in evidenza laziofamily, a causa del mancato invio dell’avviso di chiusura indagini come previsto dal nuovo codice di giustizia sportiva il portiere albanese – deferito al Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare – lo scorso 28 gennaio per aver firmato due contratti (Lazio e Chievo) – non può considerare la querelle chiusa. Nel dettaglio, come si legge nella nota Figc, il calciatore ha “sottoscritto la variazione di tesseramento e il contratto con la società S.S. Lazio in data 1 settembre 2013, con documenti depositati presso l’Ufficio tesseramenti della Figc dalla predetta società in data 1-2 settembre 2013, pur avendo in precedenza sottoscritto la variazione di tesseramento e il contratto con la società Chievo Verona in data 29 luglio 2013, con documentazione depositata presso l’Ufficio tesseramenti della F.I.G.C. dalla società Chievo Verona in data 30 luglio 2013 e in data 2 settembre 2013, così determinando la violazione della normativa federale che vieta al calciatore di sottoscrivere nella stessa stagione sportiva richieste di tesseramento per più società”.
Dov’è l’intoppo quindi? Riportiamo quanto appreso da laziofamily nell’articolo a firma di Gianluca La Penna:
“La norma prevede il deposito dell’avviso conclusione indagini – l’omologo del 415 bis nella giustizia ordinaria – questo per consentire all’indagato di proporre memoria, presentare testimoni e chiedere di essere interrogato dal procuratore Palazzi; per fare ciò si hanno 10 giorni, all’esito dei quali Palazzi stesso valuta le carte e può accordare, come stabilito dall’articolo 32 sexies del codice di giustizia, una sanzione su richiesta del deferito senza che neanche risulti alcuna incolpazione. Berisha, e la Lazio per lui – a livello disciplinare il club capitolino non è coinvolto nella vicenda – lamentano il mancato ricevimento del materiale e, dopo alcuni accertamenti, sembrerebbe che l’avviso sia stato mandato ad un numero non corrispondente a quello indicato dal sodalizio di Formello. Che succederà ora? Salvo sorprese, entro febbraio verrà fissata l’udienza presso il Tribunale Federale, in quella sede i legali di Berisha evidenzieranno la mancata notifica, verificata la circostanza i giudici dovrebbero restituire gli atti alla Procura Federale, che solo allora invierà l’intera documentazione consentendo così il riavvio della procedura, con un dilatarsi dei tempi evidente. La querelle Berisha nasce già articolata, con Figc e Fifa che, nel marzo scorso, su ricorso del Chievo, aprono due fascicoli contemporaneamente, ma a metà del guado i clivensi rinunciano alla pronuncia, tanto che la Fifa emette un non luogo a procedere, un po’ come fece il Collegio arbitrale presieduto da Zaccheo quando Zarate nell’agosto 2013 rinunciò all’emissione del lodo. Intanto a Via Allegri, proprio per attendere il dispositivo Fifa, la Procura ha ottenuto due proroghe, arrivando quindi al deferimento di fine gennaio. In casa Lazio si dicono tranquilli, per l’avvocato Gian Michele Gentile il contratto firmato a Roma è regolare, poiché Berisha ha più volte sostenuto come quello col Chievo fosse solo un pre-contratto, siglato senza l’ausilio di un traduttore albanese, così come previsto dalle norme internazionali. Cronologicamente, sempre secondo Gentile, l’estremo difensore avrebbe siglato un pre contratto con il Chievo, quindi avrebbe rinnovato con il club svedese del Kalmar, società che dopo la sigla avrebbe venduto il giocatore alla Lazio; inoltre, la firma con i veneti sarebbe avvenuta a giugno, sette mesi prima della scedenza del contratto quando le leggi svedesi prevedono una finestra di 180 giorni. Come andrà a finire? La strada maestra è quella tracciata dalla vicenda Lotito-Marotta, ovvero si cercherà un’intesa pre deferimento con Palazzi che preveda al massimo una sanzione di 20.000-30.000 euro, in caso contrario a Formello calerebbero un altro asso. Verrebbe infatti sollevato una questione di competenza: avendo Berisha siglato, sempre secondo i capitolini, il contratto a giugno quando era ancora tesserato per un club svedese, la federazione competente sarebbe quella scandinava e non quella italiana”.

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