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RE CECCONI, il suo ricordo è ancora vivo. “Luciano era un saggio non avrebbe mai fatto uno scherzo, è morto per un terribile equivoco”

Nel giorno dell’anniversario della sua morte, l’Angelo biondo è stato ricordato anche ai microfoni di Lazio Style Radio

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RE CECCONI, il suo ricordo è ancora vivo. “Luciano era un saggio non avrebbe mai fatto uno scherzo, è morto per un terribile equivoco”

Nel giorno dell’anniversario della sua morte, l’Angelo biondo è stato ricordato anche ai microfoni di Lazio Style Radio

 

Luciano Re Cecconi è rimasto nel cuore di tutti i sotenitori biancocelesti. Il centrocampista ci ha lasciati troppo presto il 18 gennaio del 1977. Oggi a distanza di 35 anni si è tenuto una celebrazione per il ricordo del calciatore. L’evento organizzato da Lazio Family si è svolto presso l’Anica ha permesso anche la proiezione del film: “L’ appello-Il caso Re Cecconi“, realizzato dalla Rai negli anni ‘ 80 e mai andato in onda. Il girato, di circa 50 minuti, è per metà una ricostruzione degli eventi e del tragico evento con immagini del tribunale e dei processi. Oltre al film è stato presentato anche il libro “Non scherzo-Re Cecconi 1977, la verità calpestata” di Maurizio Martucci. Proprio l’autore del libro ha parlato ai microfoni di Lazio Style Radio, ecco le sue parole:

“Ci auguriamo che il fim possa essere trasmesso visto che la Rai ha tanti canali e la possibilità di farlo vedere. All’interno del film c’è tanta Lazio sia dell’epoca e c’è anche un passaggio sulla Lazio attuale. Noi speriamo che attraverso questo libro si metta la parola fine ad un percorso buio, una verità nascosta. Non a caso il titolo del libro è non scherzo. Attraverso la lettura degli atti processuali, ricostruzione e testimonianze inedite si è potuto arrivare alla verità: cioè Luciano Re Cecconi non simulò alcuna rapina all’interno della rapina dove venne freddato. Un libro del genere serve a riabilitare la figura di Cecco e soprattutto per far capire all’opinione pubblica che Re Cecconi era tutto meno che uno svitato. Al vecchio campo di allenamenti era chiamato il Saggio e un saggio non scherza”.

 

Dello stesso avviso il figlio di Re Cecconi, Stefano:

“Questa situazione per troppo tempo ci ha fatto del male. Abbiamo approfittato dell’anniversario della morte di papà per mettere i puntini sulla i. Non si è trattato di nessuno scherzo, ma solo di un grosso equivoco e soprattutto di una tragedia. Voglio ringraziare le tante persone che sono intervenuti e tutti i tifosi della Lazio che mi sono sempre stati vicini e hanno sempre mantenuto alto il nome di papà. l’idea è quella di togliere anche questo piccolo neo dalla memoria di papà”.

E’ intervenuto anche il nipote di Re Cecconi che porta lo stesso nome di suo zio, Luciano:

Portare un nome così importante è sempre stato un confronto continuo. Quando da bambino giocavo era un bel fardello. Questo nome è lastoria di un uomo che a Roma ha dato tutto, ha dato il cuore. Noi abitiamo vicino a Nerviano il paese dove è nato zio e stando lontano da Roma, alcune cose le abbiamo subite. Re Cecconi viene ricordato non come il campione, ma come quello che ha fatto lo scherzo e non possiamo accettarlo. Quello che noi oggi abbiamo raccontato alla sala Anica sono cose basate su atti processuali. Le dicerie andate avanti negli anni hanno offuscato l’immagine di zio. Noi abbiamo ripreso quello che è stato messo a verbale, non contestiamo la sentenza, ma vogliamo che l’ipotesi dello scherzo venga demolita e non se ne parli più. Mi fa piacere che a Roma ne parlino tutti bene sia come uomo che come calciatore”.

Re Cecconi ha lasciato il segno in tutti i sostenitori biancocelesti e oggi radio, giornali e siti internet non hanno parlato d’altro perchè nonostante siano trascorsi 35 anni dalla sua scomparsa il ricordo del centrocampista biancoceleste è ancora vivo. 

 

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