REJA: «A Milano al 100% per fare la partita. Alfaro? E’ un tipo di giocatore che non ho. I fischi? Ci stanno»

REJA: «A Milano al 100% per fare la partita. Alfaro? E’ un tipo di giocatore che non ho. I fischi? Ci stanno»

L’allenatore biancoceleste commenta la gara vinta ieri dalla Lazio

(getty images)

Finalmente la Lazio torna a vincere e lo fa davanti al proprio pubblico. Mister Edy Reja interviene ai microfoni di Lazio Style Radio per commentare la partita  vinta contro l’Atalanta: «Abbiamo avuto quelle sicurezze che sono mancate nell’ultimo periodo. Non abbiamo concesso niente. Prima o poi il gol lo trovi così. Nel primo tempo abbiamo fatto buone cose. Abbiamo dei giocatori di un livello importante e qualche occasione l’abbiamo creata contro una squadra che gioca bene, che non è facile da affrontare. L’abbiamo messa alle corde. La squadra è in crescita anche se non offre ancora le prestazioni dell’anno passato. Sul piano dell’organizzazione abbiamo fatto un passo in avanti»

Il mister ha conseguito la vittoria numero 300 in campionati professionistici. Si ricorda quale è stata la prima partita vinta? «Il primo anno ero in C2, ma non mi ricordo. La prima penso sia venuta ad Ottobre…» Sì, ed è stata Cattolica-Monselice 0-1. Le emozioni sono sempre le stesse anche dopo tanti anni? «Le emozioni sono sempre più forti, le responsabilità sempre più grandi. Quando guidi squadre di livello la tensione è sempre a 1000. Ho particolari emozioni anche quando le cose vanno bene. La partita di ieri era dura, ma dopo il gol di Klose è stata una liberazione e c’è soddisfazione quando raggiungi risultati così»

La Lazio si è preparata in maniera particolare per la partita delle 12.30: «Ci siamo preparati in settimana. Non puoi adattare il fisico a questo orario, ma ci abbiamo provato. Klose e Lulic, abituauti a giocare in Paesi dell’Est, dove mangiano carboidrati la mattina, sono avvantaggiati. Hernanes è uno spettacolo quando mangia, guarda tutto e non gli sfugge niente. Fa dei cocktail incredibili, mangia di gusto ed è molto attento all’alimentazione»

La Lazio si è messa alle spalle la batosta di Siena. E’ stato un problema di approccio? «Dopo le vacanze ci può stare un blackout perché non sei più abituato ai ritmi. Hai voglia di fare, ma quando non c’è l’abitudine può succedere. Mi auguro che la Lazio ora sia in crescita. Avevo visto la squadra in crescita anche in settimana. Quando la Lazio gioca con piglio giusto e con i valori che ha dimostrato di avere fa il risultato come ieri».

Ieri è andata bene la difesa. Luciano Zauri si è riscattato dopo le ultime pessime uscite, Radu è sembrato in forma nonostante l’infortunio in settimana: «Ha vissuto un momento di disagio con il Vaslui e a Milano (parla di Zauri, ndr), ma ieri non ha sbagliato niente, ha giocato con intensità. Bisogna fargli i complimenti perché nelle condizioni in cui eravamo non era facile, è un motivo di soddisfazione per lui. Spero che potrà dare un contributo importante. Per Radu ero preoccupato per il problema che aveva avuto in settimana, invece ha fatto un’ottima gara. In generale il movimento della squadra è stato buono, ora manca intensità e corsa. A Milano devi andare al 100% delle tue possibilità per poter fare risultato. Ieri l’Inter ha fatto una grande prestazione, ha aspettato il Milan ed è ripartita».

Capitolo centrocampo. Hernanes è uscito acciaccato dalla sfida di ieri e Matuzalem non è ancora in condizioni ottimali: «Matuzalem bisogna aspettarlo, ora ha una settimana per lavorare. Non ha ancora la condizione per poter reggere i ritmi di una gara intensa. Da qui a sabato lavoreremo bene. Se è in condizione è un giocatore di straordinaria qualità. Mi piacerebbe che non avesse più problemi da qui alla fine del campionato»

Capitolo contestazione. Cosa pensa dei fischi nel prepartita? «Io l’ho già detto, come si può applaudire un allenatore che torna da Siena con 4 gol presi? Come si possono pretendere consensi dopo un periodo così? Io ho fatto mea culpa. I fischi se ci sono stati io non li ho sentiti, ho sentito gli applausi a fine gara e l’incoraggiamento durante la partita. Loro sapevano che non eravamo in grande condizione, ma un certo risveglio c’è stato ed è anche merito loro. Per quanto riguarda l’aspetto polemico, non vedo perché a fine gara si fanno queste domande. I fischi rientrano nella normalità. Ma a fine partita si deve parlare di calcio, non delle cose di contorno. Invece alla stampa le chiacchere e le polemiche piacciono»

Nonostante il periodo di appannamento, la Lazio è nella stessa posizione che ricopriva lo scorso anno: «Ripetere quello che abbiamo fatto l’anno scorso non era facile, ma non è finita, c’è anche il girone di ritorno. Abbiamo un ciclo difficile, tra campionato e coppe. Quello che mi interessa è che la squadra aumenti il rendimento e la mentalità, bisogna andare già a Milano con l’idea di dover fare la partita, dove l’Inter ce lo permetterà. Certo, bisogna avere la rosa a disposizione. Se non recupero dei giocatori diventa difficile avere un rendimento ottimale in queste gare che capiteranno in settimana».

Capitolo mercato. Si sono fatti tanti nomi, Reja ne ha uno preferito? «Non credo, stiamo monitorando anche a livello internazionale. Ci sono una decina di giocatori che stiamo vedendo. Ci sono complicazioni anche a livello economico e quelli li deve vedere la società. Io posso dare delle indicazioni».

Alfaro le sta piacendo? «E’ un giocatore che non abbiamo con quelle caratteristiche. Assomiglia a Rocchi, attacca lo spazio. E’ uno che non si tira indietro. Va visto in spazi ampi, in partite in cui la concentrazione e l’intensità sono diverse. Può fare anche la seconda punta, un po’ come Sculli, ma più attaccante. Ha buoni mezzi e grandi stimoli».