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REJA: “Alla LAZIO non manca nulla per il salto di qualità. KLOSE? Su di lui bisogna puntare ciecamente”

L’ex tecnico biancoceleste si toglie poi qualche sassolino dalla scarpa: “Con Floccari in rosa avrei centrato la Champions. Cissè il mio più grande rimpianto”…

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(getty images)

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NOTIZIE SS LAZIO – Intervistato da ‘lalaziosiamonoi.it‘, l’ex tecnico della Lazio Edy Reja commenta la vittoria della Coppa Italia dei “suoi” ragazzi, dando poi anche un giudizio su chi lo ha succeduto, senza togliersi però qualche sassolino dalla scarpa…Di seguito le sue parole:

Sulla vittoria della Coppa Italia
“E’ stato un risultato straordinario, una vittoria meritata contro una rivale per l’Europa League ma non solo, perchè battere la Roma è sempre motivo di orgoglio. I biancocelesti hanno fatto in campionato un girone d’andata strepitoso, giocando anche con intensità e bel gioco, ma poi c’è stato un calo in quello di ritorno proprio come è successo lo scorso anno. Ma è normale, ti porti dietro le fatiche dell’Europa League e qualche infortunio senza i giusti ricambi. Sarebbe stata una stagione deludente con il settimo posto e una sconfitta nel derby, ma questa Coppa Italia cancella tutto. Alla Lazio non manca niente per fare il salto di qualità, deve solo imparare a evitare il solito calo a metà campionato. Quest’anno promossi a pieni voti Candreva e Lulic, fondamentale è stato il recupero di Radu ma senza dimenticare Marchetti”.

Sulla stagione biancoceleste e il suo passato alla Lazio
“A inizio stagione avevo pronosticato Lazio e Napoli come antagoniste della Juventus, ma quest’anno i bianconeri hanno viaggiato con altissima intensità. Mi aspettavo qualcosa in più dai biancocelesti, rispetto alla mia Lazio la rosa di quest’anno era più adeguata, noi con Floccari saremmo andati in Champions League sicuramente. Cisse forse è stata la mia più grande delusione, una brava persona e un bravo calciatore, ma sapeva di non esprimersi al meglio. A gennaio mi ha chiesto di andare via, perchè non si sentiva utile alla squadra. La Lazio di oggi è ancora un po’ quella mia, quella che ho costruito con il presidente e Tare. Hernanes e Candreva li ho voluti io fortemente, Klose l’ho incontrato prima che venisse alla Lazio e gli ho proposto il nostro progetto. Se punterei ancora su Miro? Fisicamente sta bene, ma va risparmiato e servono quindi delle alternative. Ma è un giocatore a cui basta giocare un’ora ai suoi livelli per fare la differenza. Punterei ciecamente su Klose”.

Sui reparti da rinforzare
“Serve una rosa adeguata per affrontare tre competizioni, acquisti nei punti nevralgici del campo e una squadra più giovane anche in ottica futura. Non posso dare consigli a Tare perchè sa fare il suo lavoro, lui monitora tutti i campionati anche non europei, poi agirà d’accordo con il tecnico. Posso solo suggerire di mettere puntelli in quelle zone del campo dove c’è più dispendio di energie”.

Sul mercato
“Lotito secondo me i giocatori fondamentali non li da via, poi se dovesse arrivare un’offerta indecente… Ma con i soldi in arrivo poi si possono acquistare giocatori di livello e non solo uno. Ma Lotito è uno che vuole sempre il meglio e non cederà i big. Certo qualche volta lesina dal punto di vista economico, perchè sta sempre attento al libro finanziario della società!“.

Su Petkovic
 “E’ riuscito ad entrare in punta di piedi in degli equilibri che erano già solidi, ha provato a cambiare un po’ filosofia all’inizio ma alla fine conoscendo i giocatori ha messo in campo la squadra come avevamo pensato prima anche noi. Dal punto di vista del gioco è stato fortunato ad aver trovato una squadra pronta, ma poi ci ha messo molto del suo perchè è riuscito a cambiare atteggiamento e filosofia, i ragazzi  hanno cominciato a seguirlo e a capirlo ed è uscita la Lazio del girone d’andata. A me ha fatto piacere che la Lazio raggiungesse l’Europa e vincesse la Coppa Italia che è stato un traguardo importante per la squadra e società. Mi piace anche questa vittoria perchè è stata la continuazione di un progetto iniziato 2-3 anni fa e mi ha gratificato”.

Sul mental-coach
“Se hai dei giocatori che non si sentono tranquilli, che hanno qualche difficoltà dal punto di vista psicologico, è chiaro che appoggiandosi ad una persona sobria che non appare mai e che magari non ha bisogno di spazi ci può stare. Sandro lo conosco, ne avevo parlato anche prima dell’avvento del mental coach Popolizio. Corapi mi veniva a trovare e mi descriveva le sue metodiche e qualche ragazzo si è avvalso della sua collaborazione. Penso possa dare una grossa mano”.

Sul futuro
“Se capita un”esperienza all’estero la prendo in considerazione”.

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