CONFERENZE STAMPA
Reja: “Bisogna andare a Lecce e dimostrare personalità. Pensiamo a vincere noi, di Roma – Juve non me ne frega niente”
Le parole del tecnico biancoceleste.
Reja: “Bisogna andare a Lecce e dimostrare personalità. Pensiamo a vincere noi, di Roma – Juve non me ne frega niente”
Le parole del tecnico goriziano alla vigilia della sfida di domani contro il Lecce.
(getty images)
La prima di 4 partite importanti, si può dire che la Lazio punta a fare 12 punti ? “Noi partiamo per fare il meglio possibile considerando anche la classifica e considerando l’avversario, la responsabilità è altissima. Chiaro che in ogni partita partiamo per vincerla, ma dipende dall’avversario. Non credo siano d’accordo nel lasciarci i punti. E’ anche una questione di mentalità e dobbiamo entrare in campo come abbiamo fatto lunedì, determinati e concentrati”.
Nei dubbi di formazione, Rocchi in forma smagliante, Klose acciaccato e Cisse in ripresa, come li gestirà? “Klose ha fatto tutto, ma dobbiamo verificare: se è al 100 % gioca, bisogna considerare che tra tre giorni rigiocheremo quindi bisogna valutare, comunque ha tutto il tempo di recuperare. Altrimenti gioca Cisse. Ho anche Kozak che non ha giocato per niente quest’anno e può essere un’alternativa importante”.
Una curiosità. Roma – Juventus, la Lazio tifa Roma? “No quello che conta è la nostra partita. A Lecce impegno difficile anche perchè c’è stato cambio tecnico. Non consideriamo classifica, Lecce buona squadra con ottimi giocatori poi arriviamo noi e quindi le motivazioni saranno al massimo. Noi dobbiamo fare risultato degli altri non me ne frega niente se devo essere sincero. L’importante è ottenere il massimo noi”
La Lazio ha il miglior rendimento in trasferta, mentre il Lecce il peggiore in casa. “Il Lecce non so come giocherà, ma Cosmi darà stimoli ai giocatori. La Lazio speriamo mantenga il primato fuori casa, ma non diciamolo troppo perchè potrebbe portare male. Alla fine è con la personalità che dobbiamo giocare”.
Le condizioni di Dias, Brocchi e Matuzalem, su chi potrà contare? “Io penso forse nessuno o forse tutti e tre. Dias ha dimostrato di essere quasi recuperato, ma ci andiamo con i piedi di piombo. Brocchi è quello che sta peggio. Matuzalem dovrebbe iniziare la prossima settimana a riaggregarsi al gruppo. Spero di averlo almeno per una partita o per quella contro l’Udinese, è chiaro che, come sapete, nella zona centrale abbiamo bisogno di ricambi per dare respiro a Lulic e Gonzales. I recuperi degli infortunati sono molto importanti”.
Nelle ultime tre partite prima della sosta è possibile scavare un solco sul quinto posto con Napoli e Roma che distano già almeno cinque punti. “La speranza nostra è che il rendimento che abbiamo avuto sarebbe auspicabile tenerlo per mantenere il distacco dal quinto posto. Guardando il calendario nessuna partita è facile, abbiamo il Lecce, l’Udinese, il Chievo e poi anche l’Inter. La cosa più importante sarebbe recuperare qualche giocatore”.
Centrocampo in emergenza da un mese, giocano sempre gli stessi. Come mai non ha puntato su qualche Primavera? “Zampa l’ho portato con me, ma anche la Primavera ha problemi, per esempio gli manca Onazi. Ha qualche infortunato e stamattina ho visto se potevo portare qualcuno. Siamo in 18 e non ho nè Zauri nè Garrido. Ho parlato con Bollini loro giocano con il Napoli, valuterò con lui e vedremo se qualcuno che recupera lo porterò con me. Io sono il primo a puntare sui giovani e ad aggregare giocatori ad allenarsi con noi per farli abituare. Con la rosa che ho a disposizione non sempre è possibile”.
Dopo la partita con il Novara ha apprezzato Cisse. Lo ha apprezzato anche nell’allenamento? “Sicuramente è più tranquillo. Ieri per esempio ha colpito un palo e ha detto: Speriamo sia l’ultimo. Nessuno a livello nazionale ha colpito tanti pali quanto me. Mi sembra sia sereno e tranquillo e mi sembra una grande cosa”.
Sul Napoli, sente un po’ suo questo miracolo? “Ho fatto parte di questo progetto cinque anni. C’è stata una crescita importante. Guardo i giocatori stanno facendo cose straordinarie in special modo Lavezzi. Io l’ho avuto che aveva 22 anni e si vedeva che aveva dei numeri ma ora fa cose straordinarie. E’ ovunque centrocampo, attacco è davvero maturato bene. Una parte di merito me la sento, ma i meriti vanno in primis a De Laurentis che ha credutonel progetto sborsando anche parecchi soldi. Poi a Pierpaolo Marino che ha portato giocatori come Hamsik, Lavezzi e Gargano. Tutti i cicli finiscono o cambi i giocatori o l’allnatore. Dopo il mio periodo è iniziato un altro ciclo. Il mio era per la maturazione dei giovani ora tocca a Mazzarri che sta facendo un lavoro straordinario”.
Una curiosità, per dare una scossa alla squadra ha pensato mai di dare una spinta ad un avversario? “Mazzarri secondo lei lo ha fatto apposta? “Per me era nervoso e gli ha dato una spinta per caso. Non credo assolutamente lo abbia fatto apposta”.
Quanto manca e cosa manca alla Lazio per arrivare a quei livelli? “C’era un programma iniziale di puntare sui giovani. Hamsik, Lavezzi, Maggio e Gargano erano ragazzi con grandi stimoli che hanno reso anche oltre le aspettative. Credo che la Lazio sia una squadra matura fatta di certezza. E’ chiaro che in prospettiva futura i capitali andranno investiti su qualche giovanotto augurandoci che ripercorra quello che hanno fatto quelli del Napoli. Qui ci sono giocatori di livello internazionale, da due anni siamo in crescita. Per ora siamo giusti bisognerebbe inserire qualche giovane per crescere”.
Giocherà Biava o Diakite in difesa? “Non lo so ci devo pensare. Oggi faremo l’allenamento e poi lo saprete, sono sempre alla pari. Quando deciderò ve lo dirò. Gioca sicuramente Stankevicius, ma l’allenamento delle ventiquattro ore precedenti è decisivo”.
L’impianto di gioco del LECCE? “Cosmi di solito gioca con il 3-5-2 0 con il 5-3-2. Ha dei giocatori che si adattano a varie soluzioni. Forse giocherà con 4 dietro, tre a centrocampo e con Giacomazzi dietro le punte. Noi abbiamo un modo di giocare e sappiamo adattarci agli altri sistemi di gioco. Dobbiamo andare a Lecce e imporre il nostro gioco. Questo è l’importante”.
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