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REJA ci ripensa: “Giusto andar via, ma brucia ancora”
GAZZETTA DELLO SPORT (S. Cieri) – “Si era chiuso un ciclo, però con la Champions sarei rimasto. Peccato per gli infortuni. Un ritorno alla Lazio? Mai dire mai”…
GAZZETTA DELLO SPORT (S. Cieri) – “Si era chiuso un ciclo, però con la Champions sarei rimasto. Peccato per gli infortuni. Un ritorno alla Lazio? Mai dire mai”… Un mese e mezzo dopo aver lasciato la panchina biancoceleste, Edy Reja torna a parlare a Soriano nel Cimino, dove ha ricevuto il premio «Castagna d’oro», intitolato al compianto giornalista Pietro Calabrese, che per il tecnico è «un riconoscimento che fa particolarmente piacere sia per la persona cui è intitolato sia per le motivazioni».
Reja ripercorre le ragioni che lo hanno spinto ad abbandonare Formello: «Sono le stesse che ho detto subito. Si era chiuso un ciclo e non era il caso di andare avanti. Diverso sarebbe stato il discorso se fossimo andati in Champions, ma purtroppo questo non si è verificato. Il rimpianto è ancora maggiore di un anno fa».
La qualificazione ai preliminari non è arrivata solo per mancanza di uomini: «Gli infortuni ci hanno tagliato le gambe. Senza di quelli saremmo arrivati terzi senza problemi. Non voglio fare polemiche, ma sicuramente il mercato di gennaio avrebbe dovuto svolgersi in maniera diversa. La società comunque il suo dovere ha cercato di farlo. Nilmar era stato praticamente preso, ma poi purtroppo l’acquisto è sfumato sul filo di lana».
E a proposito di rapporti con Lotito e Tare: «Ci siamo lasciati bene, i rapporti sono rimasti più che buoni. […] Lotito mi ha anche suggerito di prendermi un periodo di riposo dopo la fine del campionato per poter valutare con calma il da farsi. Ma io ormai la mia decisione l’avevo presa». Il suo futuro non prevede un nuovo incarico nell’immediato: «Ora voglio solo staccare la spina per un po’. Ho ricevuto alcune proposte dall’estero, ma ho deciso di accettare solo se ne dovesse arrivare una veramente importante. Altrimenti mi godo la famiglia».
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