CONFERENZE STAMPA
REJA: «Il quadro è buono, è la cornice che è marcia. Ma continuo fino a giugno. Zàrate? Non ho io il cartellino dei giocatori»
Il mister parla in conferenza stampa alla vigilia di Cesena-Lazio
REJA: «Il quadro è buono, è la cornice che è marcia. Ma continuo fino a giugno. Zàrate? Non ho io il cartellino dei giocatori»
Il mister parla in conferenza stampa alla vigilia di Cesena-Lazio
La giornata di ieri non è stata delle più tranquille. Dimissioni sì, dimissioni no; ma alla fine oggi Edy Reja si presenta in conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Cesena. Al tecnico viene subito chiesto un commento su queste ultime ore di passione: “Lo sapete perfettamente quello che è successo, per filo e per segno. E’ inutile ribadirlo, gli spifferi ci sono. Ho avuto un confronto con squadra e presidente e dopo questo dibattito, questo chiarimento, ho deciso di proseguire la mia avventura alla Lazio. Lo sapete il disagio che ho a lavorare in questo ambiente. Il quadro è buono è la cornice che è marcia. Qui non solo devo vincere, devo stravincere. Non abbiamo fatto una grande partita, ma comunque abbiamo creato occasioni. Poi sulle sostituzioni si può essere d’accordo no. Mi faccio anche io dello domande e ho chiarito internamente. Già finita la partita avevo parlato con il Presidente. Le dimissioni si danno, basta scrivere e andarsene. Io avevo bisogno di certezze in più. Il presidente mi è sempre stato vicino. Ora guardiamo avanti.” La decisione di restare è definitiva? “Io ho avuto il conforto da parte del presidente e una valutazione positiva per quanto riguarda la squadra. Resto fino alla fine del campionato. Poi se i risultati non vengono si vedrà. Se continueranno a venire, come era fino a domenica, continuiamo; sennò si prenderanno altre decisioni. Le intenzioni sono di proseguire.”
Il disagio nei confronti della tifoseria c’è come c’era la seconda stagione. C’è stato altro che l’ha indotta a pensare alle dimissioni? “E’ una squadra che, per i cambi che abbiamo fatto, deve trovare il suo equilibrio. Se abbiamo preso tutti questi gol c’è sicuramente qualcosa che non va. I problemi sono venuti alla luce: ci sono stati errori individuali, c’è qualcosa da correggere. Ma siamo all’inizio, è passata una settimana, non dei mesi. Ma qui una sconfitta viene valutata in maniera esagerata, anche a ragione. Qualche correttivo bisognerà trovarlo.”
L’addio di Zàrate ha sicuramente contribuito a inasprire il rapporto con la tifoseria, che da al mister la responsabilità di questa dolorosa cessione: “E’ inutile tornarci sopra, noi e Mauro sappiamo come sono andate le cose. Mi auguro e sono convinto che farà bene, avrà stimoli diversi. Io non ho mai detto di non considerarlo. Ha un talento grande, ma qui non gli è scattato lo stimolo giusto. Lui si sentiva già il beniamino del pubblico. Da quando sono arrivato io non ha dato quello che aveva dato l’anno prima. Aveva bisogno di trovare una piazza importante. Non sono io il proprietario del cartellino dei giocatori. E’ chiaro che il suo trasferimento ha creato malcontento, era prevedibile. Ora avrà stimoli diversi all’Inter, in una grande squadra. Gli auguro di fare bene. “
Anche a Napoli c’era uno stadio che spesso la contestava e anche gli addetti ai lavori non erano teneri nei suoi confronti. “Il mio modo di comportarmi è tale che non ho mai avuto un incontro con la tifoseria, non sono uno che va in cerca di consensi, sono un lavoratore di campo. Non cerco successi e consensi. Non sono una persona che attrae simpatie da parte della tifoseria, forse questo mi può nuocere. A Napoli ho avuto qualche difficoltà, ma fa parte della nostra cultura, rientra nella normalità. Ci sono state anche dimostrazioni di grande stima e affetto. Cosa che ancora non ho avuto a Roma. Io mi metto in discussione giornalmente, ma sono sufficientamente esperto per voltare pagina e andare avanti. Col consenso del gruppo ovviamente. Nei mie confronti c’è già una valutazione da pare della stampa e del pubblico. Questa è la piazza.”
Se il gruppo non dovesse darle le risposte sul campo cosa farà Reja? “Niente, domani c’è la partita e l’attenzione è rivolta al Cesena; non sarà una partita facile. Giochiamo su un terreno che non conosciamo. Hanno una squadra forte. Mi aspetto un’intensità diversa rispetto a quella che abbiamo visto con il Genoa. Siamo partiti molto bene ma non abbiamo retto sul piano della corsa. Non eravamo pronti dal punto di vista fisico e un po’ di fatica c’è stata. Dovremmo essere a buon punto dal punto di vista fisico, siamo all’inizio quindi qualcosa in più la squadra lo poteva fare.”
L’approccio della squadra è difensivista, questo le viene spesso criticato: “Ognuno mette giù la sua squadra in base alle caratteristiche dei giocatori. L’anno scorso giocato con i tre di dietro, poi ho visto che avevamo qualità a centrocampo e ho cambiato. Anche negli altri anni ho cambiato modulo a seconda dei giocatori che avevo a disposizione. L’importante è che la squadra faccia risultati e abbia equilibrio. Spesso ci sono critiche fuori luogo, e ho sbagliato a parlare di Roma, parlo soprattutto della Lazio.” Vuole dire qualcosa ai tifosi?: “Chiedo ai tifosi di stare vicini alla squadra. Ho avuto una promessa dai tifosi a Fiuggi, di deporre l’ascia di guerra per il bene della squadra. Se vedo che ci sono cose che non vanno sono il primo a fare il mea culpa”
Il pensiero va alle prossime partite: quale sarà il modulo della Lazio: “Adesso devo guardare alle caratteristiche delle squadre avversarie, alle loro condizioni tattiche per colpirle dove hanno difficoltà. Idue davanti restano sicuramente, per gli altri domani deciderò valutando le condizioni di tutti. Proveremo anche questo terreno di gioco che per noi è una novità. Hernanes ha bisogno di giocare, a Milano mi era piaciuto, anche se qualcuno ha detto che non ha fatto bene. E’ rientrato moltissimo, poi si accentrava nel suo ruolo, ha corso molto. Poi uno si può anche stancare. L’altro giocno siamo stati molto alti e qualche difficoltà l’abbiamo avuta. Bisogna correggere questo sistema di fare gioco.”
Ci sono stati problemi con la società? “Sento spesso parlare di questo, io con la società ho parlato di caratteristiche di giocatori e questi sono stati presi. Andiamo avavnti in sintonia sotto questo punto di vista, ma non è che posso chiedere dei fenomeni. Sono stati scelti giocatori che vanno bene. Cana e Radu? Spero di recuperarli. Abbiamo una rosa adeguata e abbiamo altri giocatori che hanno voglia di fare. Radu ha caratteristiche diverse, dà più garanzia quindi lo aspettiamo. Spero che può tornare nella partita di Europa League di giovedì. A Cisse non gli ho mai chiesto di giocare come ala destra, gli ho chiesto di accentrarsi e di partite da lontano perché ha bisogno di spazi”
Ha pensato al derby del 16 ottobre? ” E’ un po’ lontano, ci sono problemi da affrontare prima. Poi ci sarà la sosta, c’è tempo per pensarci. Già quando c’è una settimana per pensarci è pesante, figuriamoci due. ” Una battuta finale. La definizione ‘cornice marcia’ potrebbe creare ulteriori attriti, è anche offensiva nei confronti di noi giornalisti: “Rettifico un po’. Diciamo che la cornice è un po’ tarlata…Ma è questo il mio pensiero”.
Linda Borgioni
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