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REJA: La rabbia dov’è?
IL CORRIERE DELLO SPORT (F.Patania). Il tecnico della Lazio è arrabbiato con Biglia: “Toccava a lui il rigore.” Poi ai tifosi: “Ringrazio chi è venuto…”
RASSEGNA STAMPA SS LAZIO- «Non era preventivata una sconfitta, ma niente è perduto. Ci sono altri novanta minuti. Andremo a giocarcela» Ci crede ancora Edy Reja, che sicuramente è rimasto molto deluso dalla prestazione dei suoi, soprattutto nella prima frazione di gara. «Nel primo tempo non abbiamo accorciato. I bulgari fraseggiavano bene, è una squadra ben organizzata. Sul piano tecnico ci erano superiori, noi non siamo riusciti a verticalizzare. Nella ripresa -riporta il ‘Corriere dello Sport’- abbiamo costruito quattro o cinque opportunità. Se il rigore andava dentro, con un po’ di fortuna, il risultato poteva essere diverso». La strada verso gli ottavi di finale è molto complicata. «Loro ora sono favoriti. Hanno una grossa percentuale di successo, ma non è detta l’ultima parola. Cercheremo di fare il possibile». Dopo sei risultati utili di fila qualcosa si è rotto. «Eravamo abituati ad altri risultati, qualcosa non va, servirebbe una sana cattiveria. La reazione è stata importante, ma la palla scotta troppo tra i piedi, la buttiamo via. Le opportunità sono state create, ma senza aggressività non si va lontano. Bisogna mordere, ci vuole più decisione». Di certo gli spalti vuoti e l’aria di contestazione per domenica prossima non hanno aiutato. «Devo ringraziare chi è venuto, ci hanno iniziato ad aiutare, non ci sono stati fischi. Hanno cercato di dare coraggio. Certo bisognerebbe fare paura agli avversari, un po’ di condizionamento servirebbe, perché la squadra potrebbe avere dei vantaggi, altrimenti diventa difficile. Fa male al cuore vedere così l’Olimpico. Non vorrei che i miei giocatori si avvilissero. La squadra non si tirerà indietro». Sull’episodio del rigore tirato e sbagliato da Anderson è stato chiaro. «Mi sono rivolto all’argentino. Era lui il rigorista. Poi Klose. Felipe Anderson l’ha conquistato, lo tiro io, ha detto. Se la sentiva, ha preso quel pallone. Era talmente sicuro che Biglia l’ha lasciato fare. Mi dispiace, se faceva gol, poteva anche ritrovare fiducia. Si possono sbagliare i rigori. Io sono arrabbiato con Biglia perché toccava a lui. Gliel’ho detto. Ma non potevo entrare in campo…».
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