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REJA: scacco matto a PETKOVIC in tre mosse

LAZIONEWS.EU – Il nuovo tecnico ha puntato sulla vecchia guardia e su una squadra più accorta in fase difensiva impiegando i giocatori nel proprio ruolo…

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(Getty Images)

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LAZIONEWS.EU – «Ho messo dentro la vecchia guardia perché li conosco perfettamente. So il valore che hanno e quello che mi possono dare». Sono le parole di Edy REJA in conferenza stampa al termine della vittoriosa sfida di ieri sera contro l’INTER. Questo è stato il primo tassello messo a posto dal “nuovo-vecchio” tecnico della LAZIO per dare la scossa alla sua squadra. Ai biancocelesti mancava convinzione, voglia e sicurezza e allora l’allenatore goriziano è partito da dove aveva lasciato: affidarsi a chi conosce già, a chi nei suoi anni in biancoceleste è stato il trascinatore della squadra. In momenti di confusione, come quelli vissuti negli ultime mesi sotto la guida di PETKOVIC, la prima cosa da fare era riavere certezze. E allora ecco un rigenerato LEDESMA a dirigere le trame di gioco della LAZIO, ecco la cerniera BIAVA-DIAS in difesa, muro invalicabile nella sua prima esperienza. Senza dimenticare quel KLOSE chirurgico lì davanti e un puntello fondamentale a centrocampo come GONZALEZ tornato a mordere le caviglie degli avversari come non accadeva da tempo.

LAZIO PIU’ DIFENSIVA – Con l’avvento di Petkovic sulla panchina della LAZIO il motto della squadra era cambiato: non attendere e ripartire, ma attaccare e costruire sempre a qualsiasi costo. Scelta che a volta ha pagato altre no. Di certo non ha pagato in questi ultimi 4 mesi. LA LAZIO di questo inizio stagione ha subito 26 reti in 17 gare, prima di tornare a non subire gol nella sfida di ieri. Negli anni del primo REJA la difesa biancoceleste è sempre stato il fiore all’occhiello, risultando essere  una delle migliori al termine del campionato. Come ritrovare quella compattezza? BIAVA-DIAS in mezzo, che ieri sera sembravano essere quelli di 2 anni fa: marcatori spietati che hanno lasciato solo le briciole agli avanti nerazzurri. Ma non solo questo. Un LEDESMA ritrovato, sempre utile non solo per le sue geometrie, ma anche per al quantità che mette in campo e un GONZALEZ che, nonostante la condizione non al top, non ha smesso un attimo di correre. Ma tutta la squadra ha svolto una gara di altissima intensità a livello atletico e lo stesso tecnico al termine della gara ha sottolineato: «La squadra ha corso tanto: è una delle cose che più mi è piaciuta oltre il carattere». Però ha poi aggiunto:  «pensavo di vedere qualcosa di più sul piano del gioco. Entro 15 giorni mi auguro di vedere la squadra che conoscevo». Questo è solo l’inizio.

OGNUNO NEL SUO RUOLO – HERNANES alle spalle della punta o davanti la difesa o mezzala, CANDREVA punta esterna o trequartista, LULIC esterno altro del tridente o terzino basso, LEDESMA o BIGLIA come interno di centrocampo, EDERSON trequartista o seconda punta o interno di centrocampo, idem per ANDERSON. 4-1-4-1, 4-3-3, 3-4-3, 4-2-3-1 e sprazzi di 4-2-4. Non stiamo dando i numeri, si tratta di alcune delle scelte attuate da PETKOVIC in questa prima parte di stagione. Risultato? Tanta, tanta confusione e pochi risultati pratici confortanti. È giusto sottolineare che spesso PETKOVIC è stato costretto dagli infortuni a compiere determinate scelte, ma è un dato di fatto che spesso i biancocelesti sono stati messi in campo fuori ruolo. E allora ecco la terza mossa di REJA: «E’ importante dare ai giocatori il ruolo che più gli si addice. HERNANES quando sta bene è un giocatore determinante. Un centrocampista che fa dai 10 ai 12 gol a stagione non lo trovi facilmente. Non puoi pretendere che faccia tutto». La sicurezza nei propri mezzi e la convinzione nelle proprie qualità nasce da una  collocazione tattica ben precisa, in cui i giocatori sanno di poter rendere al meglio. Lo psicologo REJA lo sa e sa che anche la tattica vuole la sua parte. Le certezze e l’autostima non possono prescindere da questo aspetto:  ognuno deve giocare nel ruolo che più gli si addice. Banditi gli esperimenti tattici, quindi, se ne riparlerà in futuro.

Carmine Errico
TWITTER: @carmineeerrico

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