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Reja sulla graticola. Un rapporto complicato dai derby persi
Ieri i fischi per il tecnico hanno accompagnato l’uscita della squadra dal campo
Reja sulla graticola. Un rapporto complicato dai derby persi
Ieri i fischi per il tecnico hanno accompagnato l’uscita della squadra dal campo
(getty images)
La partita persa ieri dalla Lazio ha lasciato delusione e rabbia nei tifosi biancocelesti. Reja è sulla graticola dopo le urla di Lotito negli spogliatoi. Gli umori della Capitale si sono ribaltati di colpo. Cambia l’imputato: era Luis, ora è Edy, come sottolinea Vincenzo Cerracchio sulle pagine de Il Messaggero. Questo apre nuovi scenari: «Mi sono stancato, il presidente lo sa». Rapporto difficile coi tifosi già da tempo, complici i quattro derby persi di fila.
Va così. La Roma cresce e il coraggio del tecnico asturiano comincia a trascinare. La Lazio invece scivola e il processo è già in corso: squadra vecchiotta, sette giocatori oltre i trent’anni ieri in campo; difesa inguardabile, fra svarioni singoli e di reparto; centrocampo senza cursori giovani; Cisse immalinconito sulla fascia laterale; cambi cervellotici, come quello di Hernanes, l’unico in grado di accendere a tratti la lampadina; preparazione atletica che copre appena la prima mezz’ora come si è visto a Milano, con il Vaslui e ieri, appunto, nella ripresa dai ritmi parrocchiali. In tutto questo, Reja ci sta capendo poco, e paga a monte l’errore di non aver preteso un centrocampista di corsa e di sostanza e un centrale che puntellasse la difesa. Dopo quelle di Zauri, ecco le dormite di Lulic, che sa spingere ma non coprire. Se la Lazio senza Radu e Mauri si perde, a cosa serviranno mai i trenta giocatori in rosa?
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