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I retroscena di Giordano: “Vi racconto due no: uno a Viola, l’altro a Lotito”
GIORDANO RETROSCENA LAZIO – Nella lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, Bruno Giordano…
GIORDANO RETROSCENA LAZIO – Nella lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, Bruno Giordano, oltre che per parlare del derby, si è lasciato andare ai ricordi svelando due curiosi retroscena: uno legato a quando era ancora un calciatore della Lazio, l’altro subito dopo l’esperienza alla guida del Messina.
NO ALLA ROMA – “Quando nel 1985 ho giocato Lazio-Juve finita 3-3, era l’ultima partita da laziale e lo sapevo, ero già del Napoli, trovai l’accordo a 3-4 gare dalla fine. Chinaglia mi aveva detto che non c’erano possibilità economiche e mi voleva vendere ai lupacchiotti. In quegli anni, durante la squalifica per il calcioscommesse, l’ingegnere Viola fu molto vicino a me e Manfredonia. Poi nel 1985 tornò alla carica, aveva chiuso con Chinaglia. Io dissi no, del resto ero già d’accordo con Allodi e il Napoli. Dissi “non vado alla Roma”. E’ questa la verità. L’anno prima, invece, dovevo andare alla Juve, poi sono rimasto”.
NO A LOTITO – “Ci sono state sempre le solite chiacchiere dopo gli esoneri. Una volta ho incontrato Lotito, andai con l’idea di allenare la Lazio, lui mi offrì un ruolo dirigenziale. Non mi bastava, venivo dalla buona avventura di Messina in Serie A e volevo fare l’allenatore. E’ finita lì. Tornare oggi? Non ci penso, non credo sia neppure fattibile. Avendo 20 anni in meno mi sarei messo ad allenare Giovanissimi e Allievi e poi avrei valutato. Alla mia età non ha senso”.
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