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ROCCHI commosso: “Porterò per sempre una parte di lazialità dentro di me”
L’ex capitano biancoceleste non scorderà mai l suoi tifosi: “Il mio rapporto con la Lazio e i suoi tifosi è un qualcosa che va oltre al lato sportivo”…
Da pochi giorni ha lasciato la squadra biancoceleste nel quale ha militato per 9 anni diventando un grande capitano. Tommaso Rocchi si è trasferito all’Inter perchè voleva trovare più spazio, voleva giocare ed è lui stesso ad ammetterlo ai microfoni di Radiosei: “E’ stata una scelta importante, difficile, però basata sul fatto di voler ancora giocare a pallone. Già a inizio stagione durante il calciomercato estivo c’erano delle trattative in ballo poi sfumate perché non me la sentivo di andare via. Volevo continuare a giocare nella Capitale, poi non c’è stata la possibilità di giocare in Uefa non essendo stato inserito nella lista e anche in campionato ho giocato molto poco. Rispetto le scelte con l’allenatore, anche se un po’ tutti gli attaccanti in rosa sono stati penalizzati dal modulo a una punta. Sapevo che a fine stagione sarebbe scaduto il mio contratto, per questo ho deciso di andare all’Inter, una delle squadre più importanti del panorama calcistico. In futuro spero di tornare nelle vesti da dirigente, magari nel settore giovanile. La volontà c’è sia da parte mia che da parte della società, sicuramente ne riparleremo una volta appesi gli scarpini al chiodo”.
Sul rapporto con la città e i tifosi: “Il mio rapporto con la Lazio e i suoi tifosi è un qualcosa che va oltre al lato sportivo, questa è la cosa che mi gratifica di più. Dal primo momento in cui sono arrivato c’è stato subito un legame forte che ha toccato anche il lato umano. Porterò per sempre una parte di lazialità dentro di me, ho visto gli striscioni della Curva Nord sabato sera e mi sono molto emozionato. Ho vissuto a pieno questi nove anni in biancoceleste, ripensare al trascorso nella Capitale mi rattrista un po’, è stato difficile lasciare tutto l’affetto e l’amore che si sono creati durante la mia permanenza. Ho vissuto a 360 gradi questa esperienza, sia i momenti facili che quelli più complicati. Ho sempre voluto condividere tutto con la gente, il mio rapporto con loro rimarrà per sempre lo stesso. Tutt’oggi vivo a Roma, sarò sempre legato ai tifosi della Lazio che mi hanno dato e insegnato tanto”.
Emozione più bella? “A Roma ne ho vissute veramente tante, ma quello che non dimenticherò mai è quel derby storico, la mia prima stracittadina. Non si vinceva da parecchi anni, quindi segnare in quell’occasione rimarrà qualcosa di indelebile”.
Episodio bello da raccontare: “Sapete tutti dei film che ci faceva vedere Di Canio, come ‘Braveheart’ e ‘ Ogni Maledetta Domenica’. Paolo ci trasmetteva una grande carica, anche durante gli allenamenti settimanale la tensione era altissima perché non volevamo assolutamente sbagliare. La notte prima volevo cercare di dormire, mentre lui invece saltava sul letto invitandomi a non perdere la concentrazione”
Su Zarate: “Con lui non ho mai avuto problemi, è un bravo ragazzo, non ha mai avuto dissidi con il resto della squadra. Credo pensasse di avere maggiore spazio a disposizione in questa stagione e di poter riscattare gli ultimi anni negativi. Questa cosa e il non avere la forza per riuscire a cambiare la situazione lo ha di certo penalizzato.La squadra non è molto adatta alle sue caratteristiche, il modulo non è quello ideale per lui ed anche per questo non è riuscito ad esprimersi al meglio. Penso che la miglior cosa per Mauro sia cambiare aria per cercare di ritrovare nuovi stimoli e le giuste motivazioni”.
Prossimo obiettivo? “Un mio gol nella prossima partita contro la Roma, la partita è il 20 gennaio, già lo so. Speriamo bene…”
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