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Roma-Milano solo andata. Tutti i big che hanno salutato la Capitale, direzione Nord
L’addio di Lucas Biglia alla Lazio è solo l’ultimo di una lunga lista. Sono tanti, infatti…
CALCIOMERCATO ASSE LAZIO-MILAN – L’addio di Lucas Biglia alla Lazio sarebbe solo l’ultimo di una lunga lista. Sono tanti, infatti, i big biancocelesti che, nel corso degli anni, hanno preferito lasciare la Capitale: direzione Milano, biglietto solo andata. Da Nesta a Stam, da Pancaro ad Oddo, ecco tutti i nomi delle aquile che hanno spiccato il volo verso il capoluogo lombardo.
NESTA, L’ETERNO RIMPIANTO – L’addio di Alessandro Nesta alla Lazio, più che voluto, è stato forzato. Il 2000, infatti, è l’annata della gloria e dei dolori: alla vittoria della seconda Supercoppa, è contrapposto l’inizio di irreversibili problemi finanziari per la Lazio. Il patron dell’epoca, Cragnotti, è cosi costretto a vendere il capitano e bandiera biancoceleste, Nesta. Nell’estate del 2002, il difensore – ritenuto uno dei più forti della storia del calcio italiano – lascia il club romano dopo aver indossato l’aquila in petto dieci anni con le giovanili, e 193 volte in prima squadra. “Non volevo andare via dalla Lazio. Io non mi vedevo fuori da quella società, da quella squadra, non ero pronto a prendere la valigia e lasciare quello che era stata fino ad allora, almeno calcisticamente, la mia vita. Io avevo giocato solo lì e pensavo che avrei finito alla Lazio. Sono stato meravigliosamente a Milano. Ma andare via dalla Lazio e da Roma è stato comunque come strappare delle radici, profonde”, ammetterà il campione a proposito della sua cessione.
STAM, IL GIGANTE – Un altro difensore che ha salutato la Lazio, in partenza per il Nord, è stato Jaap Stam. La sua stagione in biancoceleste, non inizia del migliore dei modi: nel 2001, a seguito di un controllo antidoping dopo la partita Atalanta-Lazio, l’olandese risulta positivo al nandrolone e il 24 gennaio viene condannato a cinque mesi di squalifica, ridotti poi a quattro. Dopo 70 presenze e 3 reti in campionato, a maggio 2004 chiude l’esperienza romana con la conquista della Coppa Italia, pronto ad indossare la maglia rossonera. Il gigante – 90 kg per 1,90 di altezza – non ha mai dimenticato, però, la sua Lazio. “Ho amato il modo in cui i tifosi cantavano il mio nome e mi supportavano. È difficile trovare dei tifosi del genere“, dirà sulla curva Nord.
PANCARO, DETTO PIPPO DA ERIKSSON – Giuseppe Pancaro, alla Lazio dal 1997 al 2003, con la maglia biancoceleste ha vinto praticamente tutto: lo Scudetto nel 2000, due Coppe Italia (1998 e 2000), due Supercoppe Italiane, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa UEFA del 1999. Porta poi a casa il suo secondo Scudetto con il Milan di Ancelotti – nel quale militerà fino al 2005 – anche se la sua vittoria più bella è stata “lo scudetto vinto con la Lazio, perché è stato il primo ed è stato anche il coronamento di uno dei sogni di mio figlio. Quello in biancoceleste mi ha offerto più emozioni“, dichiarerà.
ODDO, IL CAPITANO – Massimo Oddo fu acquistato nel 2002 dalla Lazio, squadra in cui rimarrà per quattro anni e mezzo, diventandone anche il capitano. 172 le partite giocate, 17 i gol messi a segno: nulla a che vedere con le 56 presenze al Milan, club in cui approda nel gennaio 2007 in cambio di quasi otto milioni e della cessione alla Lazio a titolo definitivo di Pasquale Foggia. Il campione abruzzese è l’ennesimo che parte in cerca di fortuna al Nord: non alla Juve, ma nel ricco mondo al tempo Berlusconiano. Con la Lazio, però, sempre nel cuore: “Esiste un legame, questo è inevitabile. La storia non si può dimenticare. Ho passato cinque anni con la Lazio e sono stato capitano di quella squadra“, confesserà l’ex biancoceleste.
FAVALLI, IL RECORDMAN – Nel 1992, per 5 miliardi di lire, la Lazio compra Giuseppe Favalli, un uomo, prima che un difensore, che per dodici anni ha rappresentato la lazialità dentro e fuori dal campo. E’ il calciatore che, con la maglia ufficiale biancoceleste, ha collezionato il maggior numero di presenze in tutte le competizioni del club romano: 401. Nelle sue ultime due stagioni nella Capitale, poi, è stato anche capitano della squadra, ereditando la fascetta appartenuta al compagno di reparto Nesta, in partenza per il Milan. E proprio in rossonero, i due ex laziali si rincontreranno: nel 2006, a 34 anni, Favalli passa a parametro 0 nella squadra di Ancelotti, squadra in cui chiuderà la sua carriera.
Alessandra Marcelli
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