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La Lazio prende forma: a Reggio Emilia si è visto il prototipo perfetto
SASSUOLO LAZIO RISULTATO – Si è rivolta alla sfera di cristallo la Lazio. Lo ha fatto per scoprire dove sta la verità. Se nella squadra inconcludente e passiva vista a San Siro con il Milan. Oppure in quella arrembante e mai doma che ha matato l’Atalanta. Il responso è stato univoco, sugellato dal risultato maturato in casa del Sassuolo. Aveva solo bisogno di tempo la banda Sarri. Per ritrovare certezze dopo l’addio di un catalizzatore di calcio come Milinkovic-Savic, in primis. Ma anche per inserire a dovere i nuovi, riscoprirsi gruppo e canalizzare la fantasia del genio Luis Alberto.
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Sassuolo – Lazio è terminata sul risultato di 0-2
A Reggio Emilia è andato tutto bene. Martusciello ha guidato una macchina senza difetti. Il piano di gara studiato con Sarri è stato impeccabile, le scelte tutte azzeccate. Hysaj ha lasciato il posto a un pimpante Lazzari, Guendouzi e Luis Alberto hanno tirato di sciabola e fioretto. E Castellanos si è confermato non vice ma alter-ego di Immobile. Ne è uscita una prestazione praticamente perfetta, che ha permesso ai biancocelesti di incamerare il risultato già nel primo tempo.
Pressing e cinismo: il primo tempo perfetto della Lazio
Semplice la ricetta vincente: pressing a volontà e cinismo quanto basta. Fin dal primo minuto di gioco, la Lazio ha alzato il baricentro piantando le tende nella metà campo avversaria. I sei giocatori offensivi hanno più volte sporcato la costruzione dal basso degli uomini di Dionisi prima di ricevere non uno ma ben due regali. Il primo a un paio di giri d’orologio dalla mezzora. Luis Alberto ha capito la difficoltà di Tressoldi, lo ha scippato e ha dato il là all’azione del vantaggio conclusa da Felipe Anderson. Neppure il tempo di festeggiare il primo gol stagionale del brasiliano, quindi, che al 35′ è stato ancora il Mago a sfruttare un’incertezza di Boloca e scavalcare Consigli con un docile pallonetto.
Provedel rischia, i biancocelesti governano
Con la strada tracciata e un Sassuolo lontano parente di quello visto contro Juventus e Inter, la Lazio è tornata in campo decisa a gestire le forze in vista della sfida di martedì con il Feyenoord. Subito dopo il cinquantesimo, Martusciello ha iniziato la girandola di cambi. Solo Felipe Anderson, Provedel e i quattro difensori hanno chiuso con novanta minuti all’attivo. Il resto degli offensivi è cambiato, senza però provocare squilibri alla squadra. Anzi, a più riprese gli ospiti sono andati vicini al terzo gol: due volte con Vecino, altrettante con Zaccagni e una con Lazzari. Solo un episodio poteva cambiare l’inerzia della gara. Ma il Var non ha confermato l’espulsione a Provedel, accusato di aver bloccato la palla con le mani fuori dall’area, e l’incontro è scivolato via tra le braccia di un risultato tanto netto quanto giusto.
La Lazio del futuro arriva nel presente
Grazie allo 0-2 sul campo del Sassuolo, la Lazio è salita sull’ultimo treno in partenza per l’Europa. Bissando la vittoria sull’Atalanta, Immobile e compagni si sono sensibilmente riavvicinati alle posizioni che contano. Un altro passo verso la squadra che sogna Maurizio Sarri e che, piano piano, sta prendendo forma. La stessa che il Comandante ha avuto modo di vedere nella sfera di cristallo.
Daniele Izzo
@danieleizzo94
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