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Scopigno Cup, Tare: “Non siamo più una sorpresa. Vrij? C’è ottimismo. E vi svelo come ho trovato L.Alberto…”
PREMIO AMATRICE TARE INZAGHI – Oggi alle 18, ad Amatrice, è andata in scena la consegna dei premi…
PREMIO AMATRICE TARE INZAGHI – Oggi è andata in scena la consegna dei premi Scopigno Cup. La giuria ha consegnato il premio di ‘Miglior allenatore della Serie A‘, a Simone Inzaghi. Al ds Tare invece il premio ‘Manager of the year‘ per i risultati ottenuti durante le varie sessioni di calciomercato. Queste le sue parole in apertura di cerimonia rilasciate a Mediaset Premium e ai cronisti presenti.
RISULTATI – “I risultati ottenuto sono frutto di un lavoro, mi dà fastidio sentire la frase che siamo una sorpresa. Ma siamo ancora all’inizio della stagione, non dobbiamo volare troppo in alto perché ci saranno sicuramente delle difficoltà che dovremo superare con serenità. Per stare in alto ci vuole tanta continuità, Juventus, Napoli, Inter e Roma hanno una mentalità vincente e giocatori di qualità. La Lazio sta raggiungendo questi livelli negli ultimi anni e adesso abbiamo ancora più bisogno dei nostri tifosi allo stadio perché è un dispiacere vedere una squadra che gioca un calcio fantastico, forse il migliore in Italia al momento, con uno stadio che lascia ancora desiderare. La Lazio deve essere vista come un punto d’arrivo e non di partenza. Per giocare nei piani alti ci vuole tanta continuità. Abbiamo tenuto duro tra mille difficoltà, ora sono fiero di ricevere questo premio.”
RINNOVO DE VRIJ – “Rinnovo de Vrij? Sono ottimista, c’è la buona volontà da tutte le parti. Prossimamente faremo un incontro insieme ai suoi agenti e penso che alla fine avremo quello che vogliamo. Finché non vedo il nero su bianco non mi sento sicuro”.
NUOVI ARRIVI – “Per me è fondamentale che la gente capisca di dare credito e tempo ai nuovi giocatori che arrivano. Per loro non è semplice imparare una nuova lingua, adattarsi ad un nuovo stile di vita. Alcuni riescono prima, alcuni dopo.”
LUIS ALBERTO – “Già a gennaio scorso ho avuto un colloquio con lui ed i suoi agenti, gli ho spiegato che la sua strada sarebbe stata con la Lazio e non ci sarebbe stata possibilità di andare altrove finché non avrebbe dimostrato di cosa è capace. Quest’anno è un punto di riferimento. Lo seguivo per caso tre anni fa perché stavo seguendo un attaccante spagnolo, e da lì ho notato Luis Alberto, giovane ma che non era ancora esploso. Quando ho avuto l’occasione per prenderlo, lo abbiamo portato a Roma. Ha avuto delle difficoltà, poi ora è un giocatore importante. Dobbiamo continuare ad essere molto umili e bravi tramite il lavoro ed i risultati di fare il nostro percorso di crescita.”
LAZIO – “La Lazio non è mia, è nostra, di tutti. Ero convinto già da Auronzo che questa sarebbe stata una grande squadra che avrebbe potuto raggiungere grandi traguardi. Sono 13 anni che sono alla Lazio, è inevitabile essere della Lazio. E’ come un virus, ti entra dentro e non te ne accorgi. E’ una società gloriosa, grande storia, ma ti toglie tante energie.”
TIFOSI – “Dopo anni di guerra sono contento di vedere di nuovo i tifosi, mi riempie d’orgoglio. Dobbiamo essere un corpo unico per raggiungere i nostri traguardi.”
MERCATO – “Nel periodo di mercato le notizie portate fuori in anticipo possono portare difficoltà. Delle volte alcune trattative sono saltate, perciò abbiamo creato questo muro per proteggerci dalle critiche ricevute negli anni. Il valore del giocatore non lo fa il prezzo ma il campo. Sono molto attento alle caratteristiche, soprattutto fisiche e tecniche. Ogni tanto è bene portare giocatori di esperienza, Leiva e Nani possono portare l’esperienza giusta.”
MILINKOVIC – “Non mi ricordo chi ce lo ha chiesto” (ride, ndr)
OBIETTIVO CHAMPIONS – “E’ troppo presto, teniamo i piedi per terra. La Lazio ha l’obbligo di giocare in Europa, per raggiungere la Champions non ci nascondiamo, è il campo che parla, e quello che ha fatto vedere la Lazio è evidente. Meritiamo riconoscimento, ma penso che è molto, troppo presto per parlarne. Proseguiamo nel nostro percorso, se a fine marzo ci troviamo a questi livelli, a quel punto se ne riparlerà.”
LOTITO – “Penso che da di fuori c’è un’idea sbagliata dell’uomo che è. E’ il miglior presidente che ci potrebbe essere, sa dove è la linea giusta, non ha mai voluto mettere bocca nelle scelte dell’allenatore, mi ha sempre dato fiducia sul mercato e nelle scelte che ho fatto. Sono entrato in ufficio anni fa per firmare il contratto da giocatore, sono uscito con il contratto da direttore sportivo.”
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