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Addio ai senatori e via al nuovo corso: nasce la Lazio di Baroni
SENATORI RIVOLUZIONE LAZIO – L’addio di Immobile si aggiunge a quello di Felipe Anderson e Luis Alberto, privando la Lazio del terzo dei suoi ormai ex senatori. Andiamo ad analizzare la rivoluzione dello spogliatoio biancoceleste e la filosofia del mercato pensato dal ds Fabiani.
Lazio, un calciomercato che rivoluziona la rosa
L’addio di Milinkovic si è rivelato solo il preludio di una sessione di calciomercato rivoluzionaria per la Lazio. I tre simboli del ciclo ormai chiuso, nonché senatori dello spogliatoio biancoceleste, lasciano Formello per fare spazio a nuovi beniamini. Chi siano, ancora, non ci è dato saperlo, ma la curiosità sul progetto costruito attorno a Marco Baroni stimola la fantasia.
L’addio congiunto di Ciro Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto indebolisce la Lazio dal punto di vista qualitativo. I tre senatori sono stati nelle ultime stagioni punti fermi nella costruzione e nella finalizzazione della manovra biancoceleste. In aggiunta, la società capitolina perde anche un altro elemento di elevata capacità tecnica a centrocampo come Daichi Kamada, passato al Crystal Palace.
Marco Baroni avrà a disposizione una squadra più operaia rispetto al passato, con qualità più grezze ma non per questo inferiori. In tal senso, c’è molta curiosità attorno alla potenziale crescita di Loum Tchaouna e Fisayo Dele-Bashiru. Gli inserimenti di Noslin e Nuno Tavares (ormai prossimo a vestire la maglia biancoceleste) potrebbero rivelarsi invece rinforzi importanti sugli esterni. L’ex Hellas Verona, in particolare, arriva a Formello come erede di Felipe Anderson ed è quindi chiamato a sopperire ad un’eredità importante.
La filosofia di Fabiani e cosa aspettarsi dalla Lazio
Tutto parte dalla scelta dell’allenatore. Puntare su Baroni e su nuove gerarchie di spogliatoio sono le basi della filosofia adottata in questa campagna trasferimenti dal ds biancoceleste Fabiani. In parte, questa politica può essere frutto di quanto successo nella precedente stagione e quindi ai motivi che hanno portato alle dimissioni di Sarri.
In primis, però, sembra chiara la voglia della Lazio di ringiovanirsi e di puntare su nuovi astri nascenti, come fatto otto anni fa quando arrivarono quelli che poi si sono rivelati perni biancocelesti e artefici di trionfi sotto la guida di Inzaghi, senza dimenticare il secondo posto della stagione 2022/2023.
In tal senso il riscatto di Guendouzi si può certificare come un’investitura. Lui, insieme a Rovella, è chiamato a guidare il centrocampo della Lazio. In attacco dovrebbe ricevere maggior fiducia Castellanos, ampiamente apprezzato da Fabiani e Baroni, mentre il mercato sta portando tante valide soluzioni sulla trequarti. La difesa potrà contare su un rinforzo come Nuno Tavares e sulla certezza Gila, dal quale ripartire.
Greenwood, Stengs o soluzioni terze, alla Lazio serve un leader qualitativo. Il mercato ha visto andare via Luis Alberto, che deve essere rimpiazzato degnamente. Un progetto come quello biancoceleste può funzionare ancora meglio se al proprio interno venisse inserito un calciatore carismatico, in grado di trascinare i compagni nei momenti di difficoltà. In tal senso, ci si aspetta un salto di qualità da Zaccagni, ma al suo fianco un ulteriore innesto di livello gioverebbe (e non poco) al lavoro di Marco Baroni.
Panta Rei
Panta Rei, diceva Eraclito. Tutto scorre, nel mondo come a Formello. I senatori come Immobile, Felipe Anderson e Luis Alberto hanno scelto altre destinazioni per concludere la loro carriera. Restano nel cuore e nella mente le loro gesta, ma è arrivato il momento di andare oltre e di guardare con ottimismo al futuro della Lazio.
Thomas Alvieri
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