Senti chi parla… della Lazio. Regalia: “La Juve si può battere, e i bianconeri avranno…”

SENTI CHI PARLA…DELLA LAZIO – La rubrica di Lazionews.eu dedicata ai commenti, ai pensieri e alle riflessioni dei giornalisti, degli speaker radiofonici e degli opinionisti del mondo Lazio.

CARLO REGALIA (ex direttore sportivo) a Lazio Style Radio: “La Juventus può essere battuta in una partita secca, ma diventa difficile fare un pronostico. A volte possono essere partite tattiche queste soprattutto perché si vince un trofeo che dà prestigio. Entrambe le squadre ci tengono. Il match andrà giocato con intelligenza, ma non solo per difendersi. Bisognerà aggredire e pressare quando gli altri hanno il possesso della palla, senza prestare il fianco. Non è impossibile fare gol a Buffon, ma la difesa della Juventus è ugualmente forte anche senza Bonucci. Non credo che i bianconeri saranno tranquilli nell’affrontare la Lazio, ci sarà grande rispetto tattico. Non si butteranno in avanti sicuri di vincere. Vincere darà sicuramente morale e convinzione di avere certi valori per il futuro. In caso di sconfitta, però, non bisogna avvilirsi. Poi sul campionato: “I test amichevoli vinti sono importanti, la vittoria crea morale e ti dà la convinzione di giocarsela contro tutti. La Lazio può ripetere il campionato dell’anno scorso e può anche migliorarsi, anche se quest’anno sarà più difficile. Ci saranno anche Inter e Milan nel gruppo di testa che lotterà per i primi posti”.

XAVIER JACOBELLI (direttore del Corriere dello Sport) a In Punta di Penna: “Emre Can è il nome per il centrocampo della Juventus? I bianconeri non possono più esitare per il mediano anche se il reparto da sistemare con urgenza è la difesa. Dopo la partenza di Bonucci serve un rinforzo, con il Totthenam la squadra ha ballato troppo. La situazione è complicata però perchè difensori di un certo livello sul mercato non ce ne sono”.

FURIO FOCOLARI (giornalista) a Radio Radio: “Io farei giocare Keita. Il senegalese il 13 agosto è ancora un giocatore della Lazio, quindi farei giocare lui. I biancocelesti devono pensare a vincere la supercoppa Italia, è molto difficile ma non impossibile. I bianconeri ancora non sono al top della forma, in questo momento devono essere attaccati, perchè ora come ora  la difesa è il reparto meno forte. È inutile difendersi, domani conta vincere.”

ROBERTO RENGA (ex giocatore) a Radio Radio: “La Lazio deve fare la sua partita, sia in fase difensiva che in quella offensiva. Non conosco il momento di forma delle due squadre, ma la formazione di Inzaghi deve provarci. I capitolini hanno fatto una preparazione normale, mentre i piemontesi hanno fatto più tournée estive, dunque possono essere più stanchi fisicamente.”

CLAUDIO ANELLUCCI (agente Fifa) a Radio Incontro Olympia “Rodrigo Caio è “tanta roba”. Con il brasiliano al posto di De Vrij la Lazio non ci perde. Brahimi per il dopo Keita? Per la Lazio sposterebbe più del senagalese. Conosco e caldeggio la candidatura di Rodrigo Caio per la Lazio da almeno un paio d’anni, da quando ho avuto l’opportunità oltre che il piacere di conoscerlo dal punto di vista sia umano che professionale. Il brasiliano eccelle in entrambi gli aspetti, se non avesse avuto qualche problema di natura fisica, peraltro oramai superato, sarebbe già esploso calcisticamente parlando nel nostro continente. De Vrij è un top player nel suo ruolo di difensore centrale, proprio con Rodrigo Caio formerebbero una coppia da sogno, ma ripeto, con il calciatore del San paolo la Lazio, in caso di cessione dell’olandese, non ci perderebbe, anzi… Keita? Situazione che doveva e deve essere già chiusa, se deve essere Juventus che Juventus sia! Brahimi al suo posto per la squadra di Inzaghi sposterebbe anche di più rispetto al senegalese… Tuttavia, il Porto ed il suo presidente, un genio del calcio per quanto ha vinto e per come ha venduto in questi ultimi vent’anni, che peraltro conosco da svariati anni personalmente, rappresentano una bottega cara per la Lazio come per tutti. Ma con i soldi eventualmente incassati per Keita, se Lotito veramente volesse, chissà…”.