LAZIO PRIMAVERA
SETTORE GIOVANILE. Coletta: «Puntiamo a vincere in tutte le categorie. La Roma non è superiore»
Il responsabile del settore giovanile della Lazio commenta questo avvio di stagione
SETTORE GIOVANILE. Coletta: «Puntiamo a vincere in tutte le categorie. La Roma non è superiore»
Il responsabile del settore giovanile della Lazio commenta questo avvio di stagione
In un’intervista rilasciata a Qualcio, il responsabile del settore giovanile biancoceleste, Giulio Coletta, commenta l’allontanamento di Sandro Mocci dalla panchina dei giovanissimi e, in generale, questo avvio di stagione delle giovani aquile.
Quali sono le motivazioni che vi hanno portato ad allontanare Sandro Mocci?
La squadra, da quello che ho visto, non lo seguiva più e il mister aveva perso un po’ il controllo della situazione. I ragazzi scendevano in campo senza anima, senza niente e abbiamo perso delle partite assurde. Non l’ho mandato via dopo l’8-2 con la Roma perché eravamo in una situazione particolare. Ma la Lazio che perde tre partite su sei non sta né in cielo né in terra. Ho visto una squadra sbandata, senza motivazione e ho deciso di cambiare.
Perché la scelta è ricaduta su Emiliano Leva piuttosto che su altri allenatori?
Leva conosce l’ambiente, conosce alcuni ragazzi con cui ha lavorato quando allenava gli esordienti della scuola calcio. È un elemento molto valido, ha lavorato bene anche con i ’99 che hanno fatto sempre bella figura a livello italiano e europeo. Poi anche quest’anno stava facendo un grande lavoro con i 2000. Preferisco fare un movimento interno con un allenatore che già conosce i ragazzi piuttosto che prendere un allenatore da fuori che vuole fare tutto a modo suo, stravolgendo tutto.
A parte la parentesi Giovanissimi Fascia B, come giudica l’inizio stagione del settore giovanile biancoceleste?
Stiamo procedendo abbastanza bene, i ragazzi stanno crescendo giorno dopo giorno. Non è un caso che, a parte i Giovanissimi Fascia B, con tutte le formazioni ci troviamo in testa alla classifica ma, soprattutto, siamo contenti che tutte le squadre stanno esprimendo un buon gioco. I ragazzi stanno crescendo ed è questo il nostro principale obiettivo piuttosto che vincere partite.
In quali categorie puntate maggiormente per la vittoria finale?
Per me sono tutte valide. Credo che tutte le squadre ci daranno soddisfazione nelle rispettive categorie. Non c’è una squadra che ci interessa più dell’altra. In ogni caso la Lazio punta a vincere in tutte le categorie in cui partecipa. Anche i ’98 sono un’ottima formazione. Con il cambio della guida tecnica li mettiamo in sesto e a breve anche con questa squadra ci toglieremo delle soddisfazioni. I ragazzi devono imparare a giocare, a stare in campo, a sapersi comportare. Se non gli insegniamo questo abbiamo solo perso tempo. Se non fai crescere i ragazzi, se non li migliori sia dal punto di vista tecnico che umano, alla fine non hai vinto proprio niente.
Alla vigilia si riteneva che ci fosse un gap importante tra la Roma e Lazio. A questo punto della stagione, le varie classifiche dimostrano che Roma e Lazio sono al vertice, tranne nei Giovanissimi. Come risponde ai pronostici?
Sono pronostici non seri. Prima di dare un giudizio su qualcuno bisogna conoscere a fondo quella realtà per poter esprimersi. Invece qui sono tutti scienziati del calcio, tutti in grado di parlare, dire. Capiscono tutto loro. A fine anno si tirano le somme e si giudica la stagione. Io non faccio la corsa sugli altri. A me interessa le mie squadre. A parte i giovanissimi regionali non mi sembra che ci sia questa supremazia della Roma rispetto alla Lazio. In Italia succede così. Prendiamo le prime squadre. Alla Roma quando è arrivato Luis Enrique l’hanno osannato. Poi ha perso delle partite e non capiva niente. Adesso ha vinto un partita ed è ridiventato un fenomeno. Reja l’avevano fischiato, boicottato. Ora ha vinto il derby ed è diventato un mostro di allenatore. Per cui la gente apre la bocca a sproposito. Una persona va giudicata alla fine di un percorso.
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