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SIMEONE: «Lazio, ti allenerò, è solo questione di tempo. Il cuore si scalderà se la Nord canterà per me»
L’attuale attaccante dell’Atletico Madrid ha parlato, come riporta La Gazzetta dello Sport
SIMEONE: «Lazio, ti allenerò, è solo questione di tempo. Il cuore si scalderà se la Nord canterà per me»
Impegno, cuore, passione. Diego Simeone parla e allena come giocava: con forza, determinazione, sicurezza. Da anni voleva l’Atletico, glielo hanno fatto trovare sotto l’albero di Natale, come riporta La Gazzetta dello Sport. In pessime condizioni, mentali, fisiche, di classifica. In un mese lo ha fatto rifiorire, con 3 vittorie 2 in trasferta, all’Atletico non succedeva da 8 mesi e 2 pari in Liga, senza prendere un gol: «Pochi aggiustamenti: Miranda non giocava, Diego e Adrian erano impiegati in un’altra posizione. Ripeto, il cambio è nel rapporto con l’allenatore e nella comprensione da parte dei giocatori che bisognava svoltare».
Sotto con la Lazio, prossima avversaria in Europa League. Prima l’aspetto sentimentale e psicologico: «È la prima volta che torno all’Olimpico da allenatore, e non sarà una serata come le altre. Un bel destino. Che mi permette di tornare a casa, in uno stadio che mi porterà su dal cuore tanti ricordi bellissimi, dove troverò gente alla quale sono affezionato. Però la mia testa sarà con l’Atletico, cui dirò che dovrà affrontare una partita complicata, contro un team forte, fatto di uomini».
E se la Nord canta per lei? «Il cuore si scalderà, la testa rimarrà fredda. Mi ricorderò di tante cose: quando tornai dopo l’infortunio al ginocchio, il campionato vinto nel 2000 segnando 4 gol nelle ultime 4 partite, il ricordo incancellabile di un club al quale voglio un gran bene e che sicuramente un giorno allenerò». El Cholo dichiara il suo amore ai colori biancocelesti: «Sì. È solo questione di tempo. Oggi sono felice a Madrid, volevo venire qui, spero di restarci il più a lungo possibile. Ma so che prima o poi arriverà l’opportunità d’allenare la Lazio».
Più Lazio che Inter? «Due situazioni diverse, due posti differenti. Chiaro che potrò allenare l’Inter: in tutti i posti dove ho giocato ho le porte aperte perché mi sono comportato bene, ho lasciato ricordi reciproci molto buoni».
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